Civitasquillace chiede l’annullamento del decreto sulla nomina dello staff del sindaco

Annullamento in autotutela del decreto sindacale di nomina dello staff. Lo chiedono i consiglieri comunali del gruppo di opposizione Civitasquillace, Pasquale Muccari e Stefano Carabetta con un’istanza rivolta al sindaco di Squillace Enzo Zofrea. Nei giorni scorsi, Zofrea ha provveduto al conferimento di incarichi a titolo volontario e gratuito di collaborazione specialistica a supporto diretto del sindaco e della Giunta locale a sei persone del luogo.
Il decreto precisa che l’incarico si esplicherà in attività propositiva di collaborazione e di consulenza in vari settori, non comporta status e prerogative dell’amministratore comunale, non prevede vincoli di subordinazione o di natura autonoma o professionale, vincoli di orario, esclusività di prestazione, esercizio di funzioni di governo, poteri di amministrazione o di firma, esercizio di funzioni dirigenziali o gestionali o di spesa.
«La sostanza del decreto – sostengono Muccari e Carabetta – conferma senza dubbio di sorta che si tratti di un provvedimento di nomina dello staff del sindaco. Esso è, ad ogni modo, viziato in quanto in palese contrasto con la normativa vigente e con la giurisprudenza in materia.
Tale incarico, infatti, non può essere attribuito a titolo gratuito». Secondo Civitasquillace, le normative sull’organizzazione e sull’ordinamento generale degli uffici e dei servizi stabiliscono che i collaboratori siano assunti mediante contratto a tempo determinato, per cui le prestazioni eventualmente già eseguite sino a oggi e quelle future darebbero luogo ad un danno erariale che graverebbe indubbiamente sul sindaco, ma indirettamente anche sui cittadini di Squillace.
Sempre secondo i due consiglieri, «la procedura avviata dal sindaco è rimasta mutila, non risultando eventuali accettazioni formali da parte dei destinatari né contratti a valle; nulla esclude, quindi, che in futuro essi possano avanzare pretese remuneratorie nei confronti del Comune di Squillace in ragione dell’attività prestata.
Regolarizzando l’iter avviato dal sindaco, la nomina degli specialisti finisce per incidere sulla capacità assunzionale del Comune, sebbene non risulti alcuna modifica o aggiornamento del Piao (piano di attività e organizzazione) in tal senso e non siano stati effettuati i dovuti computi nell’ambito della spesa di personale.
In ordine alla strutturazione degli uffici di staff il legislatore ha stabilito che devono essere costituiti da personale interno all’ente o da personale assunto con contratto a tempo determinato». Insomma, per Muccari e Carabetta le nomine sembrano un contentino, in quanto quattro dei sei incaricati sono persone che erano candidate alle elezioni amministrative dello scorso giugno e sono rimaste fuori dal consiglio comunale in quanto non elette.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del sud 8 set2024

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