La cifra raccolta non è grossa, ma è pure un inizio e uno stimolo a fare di più con la prossima dichiarazione dei redditi. Al Comune di Squillace sono arrivati quest’anno circa 350 euro dal 5 per mille delle trattenute Irpef dei contribuenti squillacesi, che hanno deciso di firmare, sulla dichiarazione riferita al 2018, a favore del proprio comune.
Una somma che l’amministrazione locale ha deciso di destinare a famiglie bisognose del luogo, sotto forma di ticket per l’acquisto di beni di prima necessità.
L’assessora comunale ai servizi sociali Rosetta Talotta ci tiene a far sapere che «in occasione della dichiarazione dei redditi è possibile scegliere di devolvere al proprio comune una quota del 5 per mille dell’Irpef per finalità sociali. Ed è intendimento della nostra amministrazione destinare la somma al sostegno di attività sociali rivolte ai cittadini, del volontariato e per tutte quelle attività atte a migliorare la qualità di vita dei concittadini».
Talotta sottolinea di avere ritenuto di individuare la destinazione della somma del 5 per mille per effettuare interventi in favore di famiglie svantaggiate, «ma in futuro, se arriveranno somme più consistenti, potremo finanziare e possibilmente ampliare le attività svolte nel campo sociale». «Il 5 per mille dell’Irpef – aggiunge l’assessora – costituisce un’importante opportunità di finanziamento della spesa sociale sostenuta dai comuni che non grava sui contribuenti. La previsione normativa che disciplina il 5 per mille sollecita i comuni allo sviluppo di iniziative comunicative che siano volte a sensibilizzare la cittadinanza rispetto alle attività realizzate in ambito sociale dall’amministrazione».
L’appello che lancia Talotta ai contribuenti squillacesi, dunque, è di decidere di destinare il 5 per mille dell’Irpef alle attività sociali svolte dal Comune di Squillace. «Una scelta – puntualizza – che ai cittadini non costa assolutamente nulla, ma che potrebbe permettere all’amministrazione di reperire risorse per migliorare i servizi destinati a bambini e famiglie in difficoltà, anziani e persone diversamente abili».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud)