«Il progetto permette all’intera comunità scolastica di vivere un’esperienza particolarmente significativa per lo sviluppo del territorio in una dimensione multiculturale e multilinguistica». Lo ha affermato la dirigente scolastica dell’istituto comprensivo di Squillace, Grazia Parentela, durante la cerimonia di accoglienza dei partner della Slovenia, nell’ambito del progetto Erasmus+ sui giochi della tradizione, finanziato con il sostegno della Commissione Europea.
L’accoglienza è stata organizzata dai docenti di strumento musicale che hanno preparato una performance musicale degli studenti. Presenti anche i ragazzi e i docenti coinvolti nei team Erasmus e la dirigenti della scuola “Janka Kersnika Brdo” di Lukovica, Anja Podlesnik Fetih, la Parentela ha sottolineato che «il progetto Erasmus ha consentito di allargare la conoscenza del patrimonio culturale oltre i confini locali, mettendo in atto tutta una serie di occasioni di apprendimento, di stimoli per la crescita professionale di docenti e dirigenti e la formazione degli alunni in una dimensione europea.
Ha permesso anche di verificare il potere del gioco per il conseguimento di competenze di base sul piano sociale, motorio, logico-matematico, digitale, linguistico, coinvolgendo la comunità e i decisori politici che vogliono impegnarsi per la costruzione di paesi “a misura di bambino”». Anja Podlesnik Fetih ha ripercorso la genesi del progetto fin dal primo gemellaggio con Amaroni ed ha ribadito il piacere di questo ritorno a Squillace.
I ragazzi dell’Erasmus hanno poi presentato in inglese il sistema scolastico italiano, l’organizzazione della scuola, tre delle migliori pratiche relative alla scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, scelte tra le numerose condotte nello scorso anno scolastico. Si è svolta anche una tavola rotonda con gli amministratori dei comuni dell’istituto comprensivo. Il sindaco di Vallefiorita Salvatore Megna ha assicurato l’impegno del suo comune a sostegno del progetto, costituendo «un museo interattivo del giocattolo e creando una piazza del gioco in cui portare un gioco tradizionale sloveno a ricordo e testimonianza di questa esperienza».
Gino Ruggiero, sindaco di Amaroni, ha dichiarato la sua gioia nel vedere che «un piccolo seme piantato qualche hanno fa si è trasformato in una pianta e si appresta a divenire un albero».
Per il vicesindaco di Stalettì Rosario Mirarchi, infine, «ciò che stanno facendo le due scuole partner è entusiasmante perché stanno formando veri cittadini europei».
Salvatore Taverniti