Un atto di affidamento al Santo per ottenere il suo sostegno nel cammino di fede. La celebrazione della solenne festa in onore di Sant’Agazio, patrono di Squillace e della diocesi, ha mirato proprio a questo, secondo le intenzioni dell’arcivescovo metropolita monsignor Claudio Maniago che l’ha presieduta ieri nella basilica concattedrale di Squillace. Vi hanno preso parte i parroci locali, i presbiteri, i religiosi e le religiose della diocesi, le autorità civili e militari (il sindaco Pasquale Muccari, che a nome della comunità locale, ha offerto il cero votivo, proclamando la preghiera per ottenere la protezione del patrono, assessori, consiglieri, il comandante della stazione dei Carabinieri maresciallo Gianluca Cavallotti, il responsabile della Polizia locale Alessandro Consolo), oltre a numerosi fedeli.
«Oggi vediamo il nostro santo patrono – ha detto nell’omelia l’arcivescovo – sotto l’aspetto della pazienza e della costanza. Caratteristiche importanti di un uomo che ha creduto nel Signore: è stato torturato e lui ha mantenuto la sua fede. Noi, guardando a lui, scopriamo importanti virtù da perseguire: pazienza e costanza nel credere, nell’essere sinceri, nel non farci distrare dalle sirene della vita». Nel corso della celebrazione sono state amministrate le cresime a ventitré fedeli di tutta la diocesi.
Nel pomeriggio si è svolta la tradizionale processione per le vie della città con la statua del santo, accompagnata dalla banda musicale “Due Mari” di Tiriolo. Venerdì scorso, vigilia della festa patronale, si sono svolti i vespri pontificali, nel 224. anniversario della dedicazione della basilica concattedrale.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 8 maggio 2022)