È stata celebrata a Squillace la solenne festa in onore di sant’Agazio, patrono della città e compatrono dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace.
A causa delle restrizioni per il Covid, non si sono tenute le manifestazioni civili, né la tradizionale fiera. La solenne concelebrazione nella basilica cattedrale, dove vi è la monumentale cappella in cui si venerano le sacre reliquie del santo, è stata presieduta dall’arcivescovo metropolita mons. Vincenzo Bertolone, con la partecipazione di diversi sacerdoti diocesani, delle suore carmelitane del monastero squillacese e delle autorità locali. Ha avuto luogo anche la tradizionale offerta del cero votivo da parte del sindaco Pasquale Muccari, presente con i membri della giunta municipale. Nell’omelia, mons. Bertolone ha fatto una profonda riflessione sul martirio. «Nell’anno dedicato a San Giuseppe e nel mese dedicato alla Madonna – ha affermato l’arcivescovo – celebriamo la festa del martire Agazio, nostro patrono.
Quest’anno lo preghiamo soprattutto per l’agognata fine della pandemia». Il presule si è augurato che le circa 70 persone di Squillace che lottano contro il Covid possano guarire presto. Ha parlato dei vecchi e dei nuovi martiri, citando il giudice Rosario Livatino, ucciso dalla mafia nel 1990 e che sarà proclamato beato proprio oggi nella cattedrale di Agrigento. «I martiri sono stati uccisi – ha concluso – perché hanno amato Cristo, ma Dio vale più della vita. La vera letizia, la vera virtù è la salvezza dell’anima. E Agazio e Rosario ci insegnano questo».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 9 maggio 2021)