“Appena arrivata bellissima ragazza”, “Novità assoluta bella brasiliana”, “Bellissima irresistibile sexy in arrivo a Squillace Lido”. Dietro alcuni di questi annunci su siti internet di incontri per adulti si nascondeva l’attività illecita di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione emersa dall’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro da cui sono partite le ordinanze di custodia cautelare per sei soggetti coinvolti, cinque ai domiciliari e uno con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Facile trovare gli annunci su internet e facile contattare le prostitute ai numeri di cellulare indicati, per un cospicuo giro d’affari. Tutto è partito da Squillace Lido, dove è ubicata una delle tre abitazioni poste sotto sequestro preventivo perché utilizzate per le attività illecite.
Nel marzo di due anni fa ci fu una richiesta di intervento da parte di una signora del posto perché un ragazzo voleva entrare all’interno di un’abitazione privata, cercando di scavalcare il cancello d’ingresso della sua proprietà dopo avere presumibilmente scambiato quella casa con l’appartamento che alcune prostitute occupavano nelle vicinanze. Intervenuti sul posto, i carabinieri hanno poi constatato che all’interno di quell’abitazione vi era una donna straniera che riferì di essere arrivata da poco a Squillace per svolgere l’attività di massaggiatrice.
Quella è stata la genesi dell’indagine che ha portato alla luce la vicenda resa nota in questi giorni. I militari richiesero al Comune di Squillace la visura dell’immobile per risalire al proprietario poi identificato in Mario Astarita, che riferì di averlo ceduto a titolo gratuito ad Antonio Santoro in attesa di formalizzare il contratto di locazione. I carabinieri di Squillace in seguito hanno ricevuto altre richieste di intervento di analogo tenore e nella stessa zona. In occasione di un intervento un residente ha riferito che in quell’abitazione vi era un continuo via vai di uomini.
È stato, quindi, accertato che all’interno vi erano due donne di nazionalità asiatica in abiti succinti, una delle quali è stata vista riporre del denaro nel reggiseno e dalla visione del cellulare in uso alla stessa è stato constatato il collegamento su un sito internet di incontri.
In un’altra occasione veniva accertata nell’abitazione la presenza di una donna della Repubblica Dominicana che riferiva di svolgere l’attività di escort e che la casa le era stata consegnata da un certo Andrea per mille euro al mese senza contratto di fitto.
Gli accertamenti degli inquirenti sono proseguiti attraverso una serie di attività di intercettazione sulle utenze degli indagati e con l’installazione di videocamere, localizzazione Gps dei loro veicoli e servizi di osservazione, controllo e pedinamento.
Tutte attività che hanno permesso di risalire agli odierni indagati, all’attività di prostituzione svolta in quell’abitazione di Squillace Lido e successivamente in altri appartamenti siti a Copanello, a Stalettì e a Roccelletta di Borgia.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 8 ott 2022)