I giovani di Squillace sono attivi. Eccome! Lo dimostrano nelle occasioni che contano. Lo hanno dimostrato il 5 novembre scorso, quando a Squillace è giunto il maratoneta ligure Beppe Squillace, che ha deciso di percorrere l’Italia dalla Liguria a piedi e in bici per raggiungere la città che porta il suo stesso nome.
«Un’impresa – ha detto Beppe – che ho voluto fare per divertimento, ma anche per mia madre che è di origine calabrese, ma non può affrontare lunghi viaggi». E a è stato accolto da tutti, soprattutto dai giovani del posto che hanno organizzato per lui una grande festa, dopo averne seguito l’impresa, giorno per giorno, su Facebook, attraverso il gruppo “Sei di Squillace se…”, gestito da Carla Megna. Il comitato “GiochiAmo”, la “Domus Pacis”, la Proloco e altre associazioni hanno fatto il resto.
«La maggior parte delle volte – dice Gabriele Mauro, presidente del comitato, anche a nome di Francesco, Mario, Carla e Giorgia – noi giovani ci lasciamo trasportare dalle negatività, che ci portano a non credere in noi stessi, a non avere autostima e quindi a rinchiuderci e diventare apatici. Ma il benvenuto dato al campione Beppe ha dimostrato che quando c’è la buona volontà si può fare tutto, anche con piccoli gesti. Magari per alcuni Beppe non è nessuno, ma se l’ho definito campione non è tanto per l’impresa che ha portato a termine con determinazione, ma perché è un campione nell’animo, una persona umile e amichevole.
Siamo riusciti a farlo emozionare e a strappargli un sorriso: e questa è la cosa più bella, perché significa che ce l’abbiamo fatta e sono sicuro che saremo uno dei suoi ricordi più belli».
Secondo Mauro, l’altra cosa positiva è vedere le associazioni, i comitati, i gruppi, i commercianti e gli artigiani squillacesi tutti insieme: «siamo stati un gruppo forte per un unico obiettivo; forse era da tanto che non si vedeva tutta questa collaborazione e questa è la vera Squillace, questa è la Squillace che ci piace».
All’organizzazione hanno partecipato anche la Pro loco, Aggregazioni, Schola cantorum, Avis, Bibbidi Bobbidi Boo, Mela Caramellata, Crea e Pistacchio, Bar Centrale, Bistrò, il B&B di Sardo Bruzzese, Alimentari di Rosalba Mellace, Bottega d’arte Il tornio, Decoart, Ideart, Cooperativa Sant’Agazio, Plaza cafè, Panificio Carello, Casa Scic, Alimentari di Giuseppe Abruzzo, I Giardini di Hera, oltre alla polizia locale e ai giovani musicisti Karol e Christian che hanno allietato l’evento.
Beppe Squillace ha donato agli squillacesi una targa affidatagli dal sindaco di Pietra Ligure e la maglietta del suo tour, oltre a quella realizzata dopo la tragedia di Genova. Il presidente della “Domus Pacis”, Paolo Cristofaro, gli ha dato la tessera di socio onorario; e il presidente dell’associazione “Calabria: un mare d’amore”, Tonino Transtevere, gli ha donato la maglietta gialla del “Tuffo di capodanno” di Catanzaro Lido. Beppe ha ricevuto anche oggetti in ceramica da parte degli artigiani vasai del luogo e diversi altri doni.
In municipio ha incontrato la segretaria comunale e poi è stato accompagnato dai giovani nel centro storico alla scoperta dei vari monumenti. Infine, cena a base di prodotti tipici alla Taverna di Pepe. Beppe Squillace, 50 anni il prossimo mese di marzo, è un cuoco ed è un maratoneta della “Asd Run Rivera Run” di Pietra Ligure, in provincia di Savona. Nel novembre dello scorso anno ha percorso 840 chilometri in quindici giorni sul cammino di Santiago de Compostela.
In quella occasione ha conosciuto Gino Miliccia, che ha compiuto lo stesso itinerario in bicicletta e con il quale ha percorso la prima parte del nuovo tragitto verso Squillace. «Il 10 ottobre – racconta Squillace – l’albergo in cui lavoro ha chiuso per le ferie. Per sette mesi sono chiuso in cucina a lavorare. Per questo ho deciso di vivere un’esperienza all’aperto correndo dalla Liguria alla Calabria».
Beppe ha pensato di coinvolgere quante più persone possibili: durante il percorso in tanti correvano insieme a lui per qualche chilometro o per una tappa giornaliera, in modo da condividere un’esperienza, senza l’assillo delle gare e dei tempi. L’attraversamento dell’Italia ha previsto tappe quotidiane di circa 60 chilometri: prima l’Aurelia, poi la via francigena fino a Roma; dalla capitale a Matera e, infine, in Calabria. Dove la calorosa accoglienza è proverbiale e dove gli eccezionali giovani di Squillace hanno fatto il resto.