Riparte a Squillace l’esperienza del servizio civile. Un’attività che prende il via nel bel mezzo dell’estate e che interessa otto giovani d’età compresa fra i 18 e i 29 anni. L’avvio del servizio è avvenuto martedì scorso e si protrarrà per un anno. I giovani prestano la loro opera nella città ionica, in un settore importante, quello dell’assistenza sociale, percependo un rimborso di circa 440 euro mensili.
«Un progetto – spiega Enzo Zofrea, referente dell’associazione “Futura” (centro studi politici, culturali, economici, sociali e giuridici) che gestisce il progetto – che ci permetterà, in un momento di particolare crisi occupazionale, di dare una piccola opportunità economica ai nostri giovani, consentendo loro di compiere i primi passi verso l’indipendenza economica, e contemporaneamente di offrire altri importanti servizi ai cittadini squillacesi».
Riparte, dunque, un’esperienza che ha un grande valore per i ragazzi che potranno sperimentarsi nell’aiutare concretamente altri cittadini, in alcuni casi più fragili, ma che soprattutto si troveranno di fronte ad una sfida importante che ne farà certamente persone più consapevoli della propria appartenenza alla comunità. In particolare, hanno preso il via due progetti specifici, il cui obiettivo è quello di realizzare un programma di servizi domiciliari di sollievo rivolto agli anziani over 65 che versano in condizioni di solitudine o che non possono fare affidamento su parenti, affini, conoscenti, o altra qualsivoglia forma di offerta di servizi.
Gli otto volontari del servizio civile selezionati si occuperanno di organizzare momenti di socializzazione e di attività culturali al fine di mantenere questi soggetti attivi il più possibile, aiutandoli anche in attività di disbrigo pratiche quotidiane. «L’associazione “Centro studi Futura” – specifica Zofrea – ha sempre avuto i giovani come target di riferimento principale. Crediamo nell’importanza di promuovere il miglioramento della condizione giovanile soprattutto nei territori dove gli strumenti e i mezzi scarseggiano.
Di qui il passaggio quasi naturale nel mondo del servizio civile che rappresenta ancora oggi uno dei più efficaci strumenti d’impegno a favore della comunità. Consapevole dell’importante apporto che i neo volontari daranno alla comunità squillacese, auguro loro un grande in bocca al lupo per l’esperienza formativa che hanno appena intrapreso».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 12 agosto 2021)