“Cora randa” significa “cuore grande” ed è anche il nome del premio che ogni anno viene conferito a Squillace a quelle persone che nella vita quotidiana si prodigano per dare una mano agli altri senza pretendere nulla in cambio.
Il riconoscimento è stato istituito dall’associazione “Bibbidi Bobbidi Boo”. Durante l’anno viene chiesto agli abitanti del luogo di dare la propria opinione su chi potrebbe meritare questo premio, e così il maggior numero di citazioni va a stabilire il più meritevole. Quest’anno, quinta edizione, l’evento si è svolto durante una serata tra amici, sorrisi, balli, canti e serenità.
Il riconoscimento è andato a Beatrice Russomanno. Il premio speciale è stato assegnato ad Antonio Pittelli e ai “Sognattori” di Soverato, che portano il loro talento di attori nelle carceri, case di riposo e strutture sociali, e a Genny Pasquino, di Guardavalle, che si occupa di minori: ha creato una biblioteca per bambini nel suo paese ed altre sta contribuendo a farle nascere.
L’orafo squillacese Luigi Mungo ha offerto le targhe, mentre il giovanissimo Giuseppe Bertolotti è stato l’atteso ospite della serata con la sua chitarra. «Il premio – afferma Seby Spanò, artefice dell’evento – è stato creato per dire grazie a chi fa del bene in gratuità e in silenzio, ed anche per dare un esempio visibile ai giovani di come questo bene ancora esiste in mille sfaccettature e mille volti diversi.
“Ho imparato che le persone possono dimenticare ciò che hai detto, possono dimenticare ciò che hai fatto ma non dimenticheranno mai come le hai fatte sentire”: questo è il pensiero scritto sulla targa del premio. Lo scopo è quello di creare pensieri positivi e stimoli altruistici in un mare di messaggi che indottrinano al “predominio e all’io”».
Salvatore Taverniti