Dopo tante promesse arriva un atto concreto. E’ stato approvato dall’Aterp Calabria il progetto esecutivo relativo alla sistemazione della scarpata a monte di due corpi di fabbrica con dieci alloggi popolari in viale Fuori Le Porte, a Squillace.
Si tratta, in particolare, del tanto agognato consolidamento del muro pericolante che incombe da tempo sulle case popolari perché gravemente lesionato.
L’importo complessivo del finanziamento è di 110 mila euro e riguarda l’abbattimento parziale del muro in cemento armato posto al confine di proprietà tra l’area di pertinenza dei fabbricati Aterp e un suolo di proprietà comunale; la posa in opera di tre file di gabbioni nell’area posteriore; il rifacimento delle reti delle acque bianche e nere e dei pozzetti; e il parziale rifacimento dei marciapiedi.
Dopo vari sopralluoghi e incontri, ma anche segnalazioni, appelli e proteste dei residenti e i solleciti di consiglieri dell’opposizione e forze politiche, finalmente arriva la bella notizia della delibera formale dell’Aterp che interverrà con un progetto organico di manutenzione straordinaria.
La soddisfazione è tutta nelle parole del consigliere comunale di “Tuttinsieme per Squillace” Enzo Zofrea, che sta seguendo la pratica da tempo. «Ora si spera – afferma – che il cantiere possa diventare realtà entro l’estate. Questo è un impegno che ci siamo presi e non molleremo finché non sarà risolto».
Le case popolari di viale Fuori Le Porte, prima traversa, sono state costruite negli anni Ottanta per essere assegnate a famiglie di agricoltori, per complessivi dieci nuclei familiari, e si compongono di due fabbricati. Ad essere interessato maggiormente al pericolo è il fabbricato “B”, in cui abitano cinque famiglie.
A causa dell’aggravamento complessivo della situazione strutturale, il grosso muro in cemento che sostiene il sovrastante terreno, dove insiste il giardino botanico e la zona della “Torretta”, risulta in più parti lesionato, soprattutto in corrispondenza del passaggio esterno davanti alle case interessate. Qui la pavimentazione risulta sconnessa per via della spinta idraulica prodotta dal muro, con conseguenze anche per la rete idrica e fognaria a servizio delle abitazioni.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 27 feb 2021)