Si è spento alla veneranda età di 105 anni Saverio Maida, il pensionato più anziano di Squillace. Appassionato di storia della Seconda guerra mondiale veniva considerato dai suoi concittadini la memoria storica di Squillace. Ricordava ogni avvenimento vissuto con lucidità e si soffermava a parlarne con tutti, soprattutto con i ragazzi delle scuole.
Penultimo di sette fratelli, Saverio nacque il 4 aprile 1918. All’età di venti anni fu chiamato a svolgere il servizio di leva e, quindi, destinato come segnalatore sulla nave “Pantera” della Regia Marina. Partecipò alle azioni di guerra nel Mediterraneo, in Africa e in Albania, vivendo momenti di estrema tensione quando nel gennaio del 1939, di ritorno da Massaua per il rimpatrio della nave, una forte tempesta si abbatté sull’imbarcazione mettendo in pericolo l’equipaggio, e quando, il 7 novembre 1940, nella baia di Valona in Albania sei aerei inglesi bombardarono il porto e il campo di aviazione, ed un aereo abbattuto si inabissò a circa 40 metri dalla base dove Saverio prestava servizio come telegrafista.
Terminata la guerra, trascorse dieci anni a Bolzano, dove si erano trasferiti alcuni dei suoi fratelli e dove lavorò nelle Poste. Alla fine degli anni 50 tornò a Squillace, dove ancora viveva il padre e la sorella Teresa, e nel 1957 sposò Concetta Riccio, nipote di don Giuseppe Gironda, parroco della chiesa dell’Immacolata. Trasferito alla sede centrale delle Poste di Catanzaro, lavorò all’ufficio di ragioneria fino al 1979, quando venne collocato in pensione. I funerali dell’ultracentenario sono stati celebrati ieri pomeriggio nella basilica cattedrale di Squillace.
Penultimo di sette fratelli, Saverio nacque il 4 aprile 1918. All’età di venti anni fu chiamato a svolgere il servizio di leva e, quindi, destinato come segnalatore sulla nave “Pantera” della Regia Marina. Partecipò alle azioni di guerra nel Mediterraneo, in Africa e in Albania, vivendo momenti di estrema tensione quando nel gennaio del 1939, di ritorno da Massaua per il rimpatrio della nave, una forte tempesta si abbatté sull’imbarcazione mettendo in pericolo l’equipaggio, e quando, il 7 novembre 1940, nella baia di Valona in Albania sei aerei inglesi bombardarono il porto e il campo di aviazione, ed un aereo abbattuto si inabissò a circa 40 metri dalla base dove Saverio prestava servizio come telegrafista.
Terminata la guerra, trascorse dieci anni a Bolzano, dove si erano trasferiti alcuni dei suoi fratelli e dove lavorò nelle Poste. Alla fine degli anni 50 tornò a Squillace, dove ancora viveva il padre e la sorella Teresa, e nel 1957 sposò Concetta Riccio, nipote di don Giuseppe Gironda, parroco della chiesa dell’Immacolata. Trasferito alla sede centrale delle Poste di Catanzaro, lavorò all’ufficio di ragioneria fino al 1979, quando venne collocato in pensione. I funerali dell’ultracentenario sono stati celebrati ieri pomeriggio nella basilica cattedrale di Squillace.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 31 ottobre 2023