Anche il comune di Squillace fa parte della rete dei “Borghi della salute”. L’ufficializzazione dell’adesione si è svolta domenica scorsa in municipio, con la consegna del relativo marchio di identità e la sottoscrizione di una serie di impegni. Referente comunale è la responsabile degli affari generali e servizi sociali Grazia Fiorenza.
Il sindaco Pasquale Muccari ha rilevato che «l’adesione ha ottenuto il voto unanime del consiglio comunale». «Il nostro borgo – ha aggiunto – è legato alla figura di Cassiodoro, che, nelle sue “Variae”, ha descritto la bellezza e la salubrità della nostra città. A giugno registriamo una ricettività turistica superiore a quella di Soverato: in questo momento ci sono 800 posti letto occupati. Ed occorre puntare sempre a risultati maggiori». Il segretario generale della rete Pino Pipicelli ha auspicato che i comuni aderenti possano presentare insieme progetti alla Regione per attingere ai fondi previsti da specifici bandi.
«Chi si occupa di salute – ha poi precisato l’assessore comunale Franco Caccia – deve lavorare sulla promozione e sulla prevenzione. Il nostro obiettivo non è rivolto ad ottenere etichette, ma vogliamo lavorare insieme per fare stare meglio le persone e lasciare ai nostri figli una comunità migliore. Vogliamo proporre soluzioni alternative per i nostri ragazzi, sempre più dipendenti dalle nuove tecnologie, e rendere attivo l’invecchiamento della nostra popolazione anziana, sempre più in aumento». Il presidente nazionale della rete, Marco Tagliaferri, ha affermato che lo scopo è di tutelare la salute, promuovere il benessere e migliorare la qualità della vita.
«E’ prevista – ha sottolineato – la promozione di varie iniziative in direzione della sana alimentazione, della corretta attività di movimento, del riequilibrio delle emozioni e della pulizia dell’ambiente. Alla base di tutto c’è la nostra “mediterraneità”. In ogni borgo occorre istituire gli itinerari della salute, per camminare e conoscere il territorio: una palestra di salute e di cultura a cielo aperto.
Un’altra azione riguarda la certificazione dei prodotti partendo dalla denominazione di origine comunale. Saranno svolti anche corsi di educazione alimentare, e istituiti “il piatto della tradizione” e la “giornata della salute”».
Salvatore Taverniti