É stato respinto dal Tar della Calabria il ricorso elettorale con cui, nello scorso mese di luglio, la candidata a sindaco (poi sconfitta da Zofrea) Anna Maria Mungo, della lista ‘‘Progetto Squillace”, chiedeva la verifica della legittimità o meno delle operazioni per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale di Squillace svoltesi 1’8 e il 9 giugno 2024.
Le amministrative come é noto sono state vinte dalla lista “Siamo Squillace’’ con uno scarto di soli 10 voti sulla lista guidata da Mungo, ed é risultato eletto Enzo Zofrea alla carica di sindaco.
La ricorrente, rappresentata e di-fesa dall’avvocato Francesco Pullano, nel ricorso aveva richiesto l’an- nullamento del verbale dell’adunanza dei presidenti delle sezioni elettorali con il quale «é stato illegittimamente ed erroneamente proclamato Zofrea alla carica di sindaco e proclamati i consiglieri comunali; dei verbali delle operazioni elettorali relative alle sezioni 1,2 e 4; delle operazioni elettorali con conseguente rinnovo delle stesse; e, in via gradata, del risultato delle elezioni, con conseguenziale rinnovo delle operazioni elettorali, limitatamente alle sezioni 1,2 e 4 per le quali il risultato elettorale risulta illegittimo».
Il Tar invece ha accolto Ie tesi dell’amministrazione comunale, rappresentata in giudizio dall’avvocato Oreste Morcavallo, e dei consiglieri di maggioranza, rappresentati e difesi dall’avvocato Francesco Pitaro. In particolare, la ricorrente, fra l’altro, prospettava I’illegittimità degli atti in quanto le consultazioni elettorali sarebbero state caratterizzate da gravissime irregolarità e illegittimità, inerenti al conteggio delie schede e alle operazioni di voto e di scrutinio, che avrebbero determinate un esito alterato per il tramite del sistema della cosiddetta “scheda ballerina” che priva gli elettori della libera espressione del voto e della sua segretezza.
Mungo nel suo ricorso sosteneva inoltre, che dall’esame del verbale della sezione n. 1 erano emersi una serie di incompletezze che avrebbero inciso sulla genuinità dei dati e, con riguardo al verbale delle sezioni n. 2 e n. 4 rilevava alcune alterazioni.
Legittima é stata anche ritenuta l’ammissione al voto assistito di due elettori. Alle elezioni comunali di giugno avevano partecipato in tutto tre liste: oltre a quella vincente e a quella rappresentata da Mungo, anche quella proposta dalla maggioranza uscente, “CivitaSquillace”.
“Siamo Squillace” ha vinto con 829 voti ed oltre al sindaco ha portato in consiglio Gerardo Bertolotti, Francesca Caristo, Tommaso Cristofaro, Mimmo Facciolo, Daniela Lioi, Natascia Mellace, Claudio Panaia e Luigi Vallone. “Progetto Squillace” ha avuto 819 voti, ottenendo due seggi (oltre a Mungo, il consigliere Luca Occhionorelli). Infine, 714 sono stati i voti raccolti da “CivitaSquillace” che ha conquistato gli altri due seggi (Stefano Carabetta e Pasquale Muccari).
«II Tar-rilevanogli avvocati Morcavallo e Pitaro – ha rileva to che le discrasie denunciate dalla ricorrente sono mere irregolaritá formali che non possono inficiare l’esito elettorale.
A Squillace le elezioni si sono svolte regolarmente attraverso l’esercizio libero e democratico del diritto di voto». “Progetto Squillace” valuterà le motivazioni della sentenza per capire se sussistano le ragioni per proseguire l’iter giudiziario davanti al Consiglio di Stato, o accettarne definitivamente l’esito.