Presentazione del libro “Calabria, Italia” del giornalista Santo Strati
«Valorizzare l’apporto dei calabresi che vivono fuori e che, nella maggior parte dei casi, hanno raggiunto posizioni di eccellenza in diversi campi e avvertono il bisogno della restituzione».
È la proposta lanciata dal giornalista Santo Strati in occasione della presentazione del suo libro, “Calabria, Italia”, avvenuta nel castello di Squillace su iniziativa dell’associazione Progetto Impegno Sociale (Priso).
Strati ha sottolineato le tante potenzialità di sviluppo possibile disponibili in Calabria, ma che non vengono sfruttate per diversi motivi fra cui la scarsa visione dei politici calabresi, la farraginosità della burocrazia, l’ostilità diffusa fra i calabresi per invidia e gelosia.
Ma nonostante queste criticità, Strati si è dichiarato ottimista. All’iniziativa ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale della Calabria Filippo Mancuso che ha condiviso la scelta operata dall’autore del libro di dare voce e visibilità a storie, tradizioni e personaggi della Calabria positiva.
Lo stesso Consiglio regionale si è fatto di recente promotore della pubblicazione di alcune importanti libri, presentati anche al salone del libro di Torino. In particolare con il libro “Terzo regno” la Regione ha inteso rendere note le opere dei filosofi giganti di Calabra: Pitagora, Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Telesio e Campanella. Analoga pubblicazione è stata dedicata ai principali scrittori calabresi, Corrado Alvaro, Saverio Strati, Saverio Montalto, Francesco Perri e Mario La Cava.
Dopo i saluti del sindaco Enzo Zofrea, il direttore della Priso Franco Caccia, sociologo, ha evidenziato il valore etico del libro di Strati; mentre il filosofo e fondatore della Nuova Scuola Pitagorica di Crotone, Salvatore Mongiardo, ha sottolineato il ruolo della comunicazione autentica della Calabria, un territorio oggetto nei secoli di invasioni, dominazioni ed aggressioni di oltre venti popoli diversi.
Nonostante questo passato i calabresi non hanno mai fatto guerra a nessuno, anzi dalla Calabria è partito da alcuni anni un movimento, di cui lo stesso Mongiardo è attivo promotore, che si propone la distruzione delle armi.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 11 set 2024