Si va verso la conclusione dell’iniziativa estiva “Ogni lattina vale” attuata dal Cial (consorzio nazionale imballaggi alluminio) con Coca-Cola e l’Ente parchi marini della regione Calabria e a cui ha aderito anche il Comune di Squillace, per incentivare la raccolta e l’avvio al riciclo delle lattine per bevande consumate “on the go” nei lidi balneari calabresi.
A Squillace ha aderito anche l’associazione La Rete, presieduta da Rita Lami, da anni impegnata nel settore della salvaguardia dell’ambiente. I volontari del sodalizio hanno consegnato gli appositi contenitori e il materiale informativo ai lidi balneari di Squillace, Borgia e Stalettì che hanno accolto l’invito ad ospitare delle piccole isole ecologiche esclusivamente dedicate alle lattine, con segnaletica e bidoncini appositi.
L’obiettivo era quello di promuovere la raccolta e il riciclo delle lattine in alluminio, incoraggiando le persone a farlo anche in luoghi lontani da casa. In questi giorni i volontari stanno recuperando i contenitori, ma hanno dovuto fare i conti anche con situazioni di inciviltà.
«Mentre eravamo impegnati sul lungomare di Squillace Lido abbiamo notato l’enorme quantità di buste di spazzatura lasciate ovunque, tanto che ci siamo chiesti: “Ma anche la raccolta differenziata in estate va in vacanza?”. Si tratta di una cattiva abitudine. L’abbandono dei rifiuti non si riesce proprio a contrastare, nonostante le campagne di sensibilizzazione, l’impegno dell’amministrazione comunale e quello giornaliero dei dipendenti della società Sieco».
La Rete sostiene che i cestini portarifiuti, quelli per le deiezioni canine e le fioriere, oltre ai contenitori dedicati alle lattine, vengono trasformate in bidoni e riempiti con ogni tipo di spazzatura, di ombrelloni rotti e altri oggetti. «Ci hanno lasciato interdetti – continuano i volontari – anche i numerosi maxisacchi abbandonati, probabilmente da attività economiche o portati direttamente dalle abitazioni, che trasformano il lungomare in una discarica, almeno fino al passaggio dell’operatore ecologico.
Ci sembra incredibile e intollerabile che nel 2024, ad una decina di anni dall’avvio in tutti i comuni della raccolta differenziata, non solo non si riesca a riportare a casa il proprio sacchetto con i resti del picnic sulla spiaggia o in pineta, per conferirli in maniera corretta, ma lo si abbandona ovunque senza nemmeno differenziare usando gli appositi contenitori.
Per La Rete di Squillace si tratta di «un vero schiaffo alla maggior parte dei cittadini impegnati giornalmente per differenziare al meglio e agli operatori ecologici che si prodigano nel mantenere pulito».
A Squillace ha aderito anche l’associazione La Rete, presieduta da Rita Lami, da anni impegnata nel settore della salvaguardia dell’ambiente. I volontari del sodalizio hanno consegnato gli appositi contenitori e il materiale informativo ai lidi balneari di Squillace, Borgia e Stalettì che hanno accolto l’invito ad ospitare delle piccole isole ecologiche esclusivamente dedicate alle lattine, con segnaletica e bidoncini appositi.
L’obiettivo era quello di promuovere la raccolta e il riciclo delle lattine in alluminio, incoraggiando le persone a farlo anche in luoghi lontani da casa. In questi giorni i volontari stanno recuperando i contenitori, ma hanno dovuto fare i conti anche con situazioni di inciviltà.
«Mentre eravamo impegnati sul lungomare di Squillace Lido abbiamo notato l’enorme quantità di buste di spazzatura lasciate ovunque, tanto che ci siamo chiesti: “Ma anche la raccolta differenziata in estate va in vacanza?”. Si tratta di una cattiva abitudine. L’abbandono dei rifiuti non si riesce proprio a contrastare, nonostante le campagne di sensibilizzazione, l’impegno dell’amministrazione comunale e quello giornaliero dei dipendenti della società Sieco».
La Rete sostiene che i cestini portarifiuti, quelli per le deiezioni canine e le fioriere, oltre ai contenitori dedicati alle lattine, vengono trasformate in bidoni e riempiti con ogni tipo di spazzatura, di ombrelloni rotti e altri oggetti. «Ci hanno lasciato interdetti – continuano i volontari – anche i numerosi maxisacchi abbandonati, probabilmente da attività economiche o portati direttamente dalle abitazioni, che trasformano il lungomare in una discarica, almeno fino al passaggio dell’operatore ecologico.
Ci sembra incredibile e intollerabile che nel 2024, ad una decina di anni dall’avvio in tutti i comuni della raccolta differenziata, non solo non si riesca a riportare a casa il proprio sacchetto con i resti del picnic sulla spiaggia o in pineta, per conferirli in maniera corretta, ma lo si abbandona ovunque senza nemmeno differenziare usando gli appositi contenitori.
Per La Rete di Squillace si tratta di «un vero schiaffo alla maggior parte dei cittadini impegnati giornalmente per differenziare al meglio e agli operatori ecologici che si prodigano nel mantenere pulito».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 6 set 2024