“Viaggio notturno di conoscenza astronomica”. Si è svolto a Squillace, all’interno del castello normanno, su iniziativa dell’associazione Comunità Benedict e dell’Unione astrofili catanzaresi, con il Comune di Squillace.
Una serata caratterizzata dalla presenza di un folto pubblico a cui è stata offerta la possibilità di ammirare con i telescopi alcuni corpi celesti. “Benedict”, rappresentata dagli esperti Domenico Messinò, Luca Tiriolo e Saverio Monterosso, si occupa della promozione della cultura e del reinsediamento di famiglie nei paesi in via di spopolamento.
Messinò, in particolare, ha sottolineato l’importanza della conoscenza astronomica mettendo in relazione il “Sidereus Nuncius” di Galileo e l’apologia pro Galileo di Campanella. «Le serate astronomiche – ha sottolineato Messinò – regalano agli osservatori la possibilità di rapportarsi con l’infinito, fornendo di contro la percezione della grandezza dell’essere umano.
I luoghi in cui si svolgono poi sono parte attiva della serata perché con le loro storie sembrano non solo partecipare all’evento ma esserne i protagonisti. II racconto sulle vite di Galileo e di Campanella che si sono intrecciate in passato hanno rivelato non solo quanto arduo sia stato il cammino della scienza ma soprattutto quanto quella percezione di grandezza sia stata una tappa molto difficile da raggiungere.
Le scoperte scientifiche, soprattutto in ambito astronomico, lasciano sempre traccia del loro passaggio, non lasciando mai indifferenti gli osservatori, semplicemente perché danno l’opportunità d’imparare qualcosa di nuovo su noi stessi». L’osservazione con i telescopi ha riguardato il sistema di stelle di Albireo, il “becco” della costellazione del cigno, e il sistema di Mizar e Alcor nella costellazione dell’Orsa maggiore, oltre a Saturno e alla Luna.
Dall’assessora comunale al turismo Natascia Mellace è giunto il plauso «a chi con amore e passione lavora per la valorizzazione del patrimonio culturale, come l’associazione Benedict, l’Unione astrofili catanzaresi, che mirano oltre che alla diffusione scientifica anche alla valorizzazione territoriale, e il professore Messinò che garantisce una più solida conoscenza attraverso i suoi studi attenti e profondi».
Una serata caratterizzata dalla presenza di un folto pubblico a cui è stata offerta la possibilità di ammirare con i telescopi alcuni corpi celesti. “Benedict”, rappresentata dagli esperti Domenico Messinò, Luca Tiriolo e Saverio Monterosso, si occupa della promozione della cultura e del reinsediamento di famiglie nei paesi in via di spopolamento.
Messinò, in particolare, ha sottolineato l’importanza della conoscenza astronomica mettendo in relazione il “Sidereus Nuncius” di Galileo e l’apologia pro Galileo di Campanella. «Le serate astronomiche – ha sottolineato Messinò – regalano agli osservatori la possibilità di rapportarsi con l’infinito, fornendo di contro la percezione della grandezza dell’essere umano.
I luoghi in cui si svolgono poi sono parte attiva della serata perché con le loro storie sembrano non solo partecipare all’evento ma esserne i protagonisti. II racconto sulle vite di Galileo e di Campanella che si sono intrecciate in passato hanno rivelato non solo quanto arduo sia stato il cammino della scienza ma soprattutto quanto quella percezione di grandezza sia stata una tappa molto difficile da raggiungere.
Le scoperte scientifiche, soprattutto in ambito astronomico, lasciano sempre traccia del loro passaggio, non lasciando mai indifferenti gli osservatori, semplicemente perché danno l’opportunità d’imparare qualcosa di nuovo su noi stessi». L’osservazione con i telescopi ha riguardato il sistema di stelle di Albireo, il “becco” della costellazione del cigno, e il sistema di Mizar e Alcor nella costellazione dell’Orsa maggiore, oltre a Saturno e alla Luna.
Dall’assessora comunale al turismo Natascia Mellace è giunto il plauso «a chi con amore e passione lavora per la valorizzazione del patrimonio culturale, come l’associazione Benedict, l’Unione astrofili catanzaresi, che mirano oltre che alla diffusione scientifica anche alla valorizzazione territoriale, e il professore Messinò che garantisce una più solida conoscenza attraverso i suoi studi attenti e profondi».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 27 ago 2024