Oltre alla tradizionale duplice festa in onore del santo patrono, celebrata il 16 gennaio e il 7 maggio, da due anni si è aggiunta la data del 7 agosto, scelta dal parroco don Enzo Iezzi per dare la possibilità anche agli emigrati di partecipare alle celebrazioni.
È la festa in onore di Sant’Agazio, patrono della città e compatrono dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, articolatasi in una “due giorni” molto intensa. Il 6 agosto è stato organizzato un corteo di automobili che ha accompagnato la statua del santo patrono per le vie del borgo di Squillace fino all’arrivo nel Santuario della Madonna del Ponte. Qui si è svolta una celebrazione eucaristica e a seguire una veglia di preghiera con la benedizione della nova statua lignea di Sant’Agazio.
Il giorno successivo, nuovo corteo di auto verso il borgo, dove all’aperto, in piazza Vescovado, è stata celebrata la messa, presieduta da padre Piero Puglisi, con la partecipazione di don Iezzi, don Modeste Djafanony, don Saverio Menniti e mons. Giuseppe Megna.
Fra i numerosi fedeli anche il sindaco Enzo Zofrea e altri rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale. La nuova statua lignea è stata realizzata dall’artista Federica Cavallin, ad Ortisei nel Trentino, stesso luogo in cui sono state realizzate le altre statue della chiesa di Squillace Lido, la Madonna Immacolata, Sant’Antonio e San Nicola.
La statua di Sant’Agazio, che è di pino cembro, quindi di legno pregiato, la cui lavorazione è stata avviata due anni fa e ultimata da qualche settimana, è stata voluta da tre famiglie di Squillace con l’intento di favorire e accrescere la devozione al santo nella zona marina. «Borgo e marina uniti nel nome di Sant’Agazio – ha affermato padre Piero nell’omelia – perché siamo un’unica comunità ecclesiale.
È questa una festa importante nel nostro cammino di fede, per dare l’opportunità a chi non può essere presente alla festa solenne di maggio. Con il santo patrono coltiviamo e rafforziamo la nostra fede, per testimoniare meglio la nostra appartenenza a Gesù. Guardiamo a Sant’Agazio con particolare attenzione come un fratello a cui possiamo chiedere aiuto: possa insegnarci e donarci la sua fortezza».
Padre Piero ha poi fatto riferimento alle guerre in atto nel mondo, invocando il santo patrono «perché possa darci la forza di resistere al male in tutte le sue forme». L’esortazione finale è di «costruire comunità, in modo nuovo, con il solo obiettivo del bene comune». La festa si è conclusa con l’esibizione di un gruppo musicale in piazza.
È la festa in onore di Sant’Agazio, patrono della città e compatrono dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, articolatasi in una “due giorni” molto intensa. Il 6 agosto è stato organizzato un corteo di automobili che ha accompagnato la statua del santo patrono per le vie del borgo di Squillace fino all’arrivo nel Santuario della Madonna del Ponte. Qui si è svolta una celebrazione eucaristica e a seguire una veglia di preghiera con la benedizione della nova statua lignea di Sant’Agazio.
Il giorno successivo, nuovo corteo di auto verso il borgo, dove all’aperto, in piazza Vescovado, è stata celebrata la messa, presieduta da padre Piero Puglisi, con la partecipazione di don Iezzi, don Modeste Djafanony, don Saverio Menniti e mons. Giuseppe Megna.
Fra i numerosi fedeli anche il sindaco Enzo Zofrea e altri rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale. La nuova statua lignea è stata realizzata dall’artista Federica Cavallin, ad Ortisei nel Trentino, stesso luogo in cui sono state realizzate le altre statue della chiesa di Squillace Lido, la Madonna Immacolata, Sant’Antonio e San Nicola.
La statua di Sant’Agazio, che è di pino cembro, quindi di legno pregiato, la cui lavorazione è stata avviata due anni fa e ultimata da qualche settimana, è stata voluta da tre famiglie di Squillace con l’intento di favorire e accrescere la devozione al santo nella zona marina. «Borgo e marina uniti nel nome di Sant’Agazio – ha affermato padre Piero nell’omelia – perché siamo un’unica comunità ecclesiale.
È questa una festa importante nel nostro cammino di fede, per dare l’opportunità a chi non può essere presente alla festa solenne di maggio. Con il santo patrono coltiviamo e rafforziamo la nostra fede, per testimoniare meglio la nostra appartenenza a Gesù. Guardiamo a Sant’Agazio con particolare attenzione come un fratello a cui possiamo chiedere aiuto: possa insegnarci e donarci la sua fortezza».
Padre Piero ha poi fatto riferimento alle guerre in atto nel mondo, invocando il santo patrono «perché possa darci la forza di resistere al male in tutte le sue forme». L’esortazione finale è di «costruire comunità, in modo nuovo, con il solo obiettivo del bene comune». La festa si è conclusa con l’esibizione di un gruppo musicale in piazza.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 9 agosto 2024