Ancora una volta è stato inibito l’uso dell’acqua del rubinetto in alcune zone del centro storico. La relativa ordinanza è stata emessa dal sindaco Pasquale Muccari. Ciò in seguito alla comunicazione da parte del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dell’Asp di Catanzaro di lunedì scorso con cui è stato comunicato l’esito delle analisi di laboratorio effettuate dall’Arpacal.
Il personale dell’Asp ha effettuato, infatti, il prelievo di campioni di acqua destinata ad uso umano al punto fontana pubblica di viale Fuori Le Porte, in cui gli stessi campioni risultano non conformi a causa della presenza di torbidità.
Il sindaco Muccari perciò ha ritenuto necessario disporre l’inibizione temporanea dell’acqua ad uso umano e l’adozione delle misure idonee finalizzate al contenimento dei parametri.
Secondo l’ordinanza sindacale, c’è l’esigenza di garantire la tutela della salute pubblica e le condizioni di sicurezza igienico-sanitarie e di interdire provvisoriamente la potabilità dell’acqua in alcune zone del centro storico di Squillace nelle more dell’attuazione dei necessari interventi per il conseguente rientro dei parametri negli standard di qualità fissati dalla legge e secondo le indicazioni dell’Asp di Catanzaro.
L’ordinanza di non potabilità riguarda, in particolare, viale Fuori Le Porte, piazza Castello, viale Cassiodoro e zone limitrofe, cioè in una parte del territorio in cui vivono molte famiglie di Squillace superiore. Il sindaco Muccari ha ordinato in via cautelativa, il divieto dell’utilizzo dell’acqua per uso alimentare, il lavaggio e la preparazione degli alimenti, igiene orale, lavaggio stoviglie o utensili da cucina, lavaggio apparecchiature sanitarie, lavaggio oggetti per l’infanzia.
L’acqua, invece, può essere usata per la pulizia della casa, per il funzionamento degli impianti sanitari e per l’igiene della persona con l’esclusione di quanto indicato tra i divieti. L’ufficio tecnico comunale e il soggetto gestore, intanto, provvedono nell’immediato all’adozione di tutte le misure prescritte dall’Asp di Catanzaro finalizzate alla riconduzione delle acque nei parametri di legge.
Il divieto di utilizzo dell’acqua dei rubinetti resta in vigore fino alla revoca dell’ordinanza del sindaco, in attesa degli interventi necessari e del conseguente ripristino delle condizioni di potabilità. Intanto, sulla vicenda interviene il consigliere comunale dell’opposizione Enzo Zofrea che si dice preoccupato per il fatto che a Squillace non è sicura. «Per l’ennesima volta, negli ultimi anni – sottolinea – l’Asp ha rilevato la non potabilità dell’acqua nella nostra città. Mediamente, ogni quattro mesi, come un orologio, ci troviamo di fronte a un’ordinanza di non potabilità. Questa non è solo una questione di disagio, ma una seria minaccia per la nostra salute.
È inaccettabile che gli squillacesi debbano continuamente affrontare questa incertezza e questo rischio. La sicurezza dell’acqua è un diritto fondamentale, non un privilegio».
Zofrea chiede all’amministrazione comunale di prendere misure immediate per risolvere questo problema cronico. «Vogliamo – puntualizza – risposte chiare e azioni concrete».
Il personale dell’Asp ha effettuato, infatti, il prelievo di campioni di acqua destinata ad uso umano al punto fontana pubblica di viale Fuori Le Porte, in cui gli stessi campioni risultano non conformi a causa della presenza di torbidità.
Il sindaco Muccari perciò ha ritenuto necessario disporre l’inibizione temporanea dell’acqua ad uso umano e l’adozione delle misure idonee finalizzate al contenimento dei parametri.
Secondo l’ordinanza sindacale, c’è l’esigenza di garantire la tutela della salute pubblica e le condizioni di sicurezza igienico-sanitarie e di interdire provvisoriamente la potabilità dell’acqua in alcune zone del centro storico di Squillace nelle more dell’attuazione dei necessari interventi per il conseguente rientro dei parametri negli standard di qualità fissati dalla legge e secondo le indicazioni dell’Asp di Catanzaro.
L’ordinanza di non potabilità riguarda, in particolare, viale Fuori Le Porte, piazza Castello, viale Cassiodoro e zone limitrofe, cioè in una parte del territorio in cui vivono molte famiglie di Squillace superiore. Il sindaco Muccari ha ordinato in via cautelativa, il divieto dell’utilizzo dell’acqua per uso alimentare, il lavaggio e la preparazione degli alimenti, igiene orale, lavaggio stoviglie o utensili da cucina, lavaggio apparecchiature sanitarie, lavaggio oggetti per l’infanzia.
L’acqua, invece, può essere usata per la pulizia della casa, per il funzionamento degli impianti sanitari e per l’igiene della persona con l’esclusione di quanto indicato tra i divieti. L’ufficio tecnico comunale e il soggetto gestore, intanto, provvedono nell’immediato all’adozione di tutte le misure prescritte dall’Asp di Catanzaro finalizzate alla riconduzione delle acque nei parametri di legge.
Il divieto di utilizzo dell’acqua dei rubinetti resta in vigore fino alla revoca dell’ordinanza del sindaco, in attesa degli interventi necessari e del conseguente ripristino delle condizioni di potabilità. Intanto, sulla vicenda interviene il consigliere comunale dell’opposizione Enzo Zofrea che si dice preoccupato per il fatto che a Squillace non è sicura. «Per l’ennesima volta, negli ultimi anni – sottolinea – l’Asp ha rilevato la non potabilità dell’acqua nella nostra città. Mediamente, ogni quattro mesi, come un orologio, ci troviamo di fronte a un’ordinanza di non potabilità. Questa non è solo una questione di disagio, ma una seria minaccia per la nostra salute.
È inaccettabile che gli squillacesi debbano continuamente affrontare questa incertezza e questo rischio. La sicurezza dell’acqua è un diritto fondamentale, non un privilegio».
Zofrea chiede all’amministrazione comunale di prendere misure immediate per risolvere questo problema cronico. «Vogliamo – puntualizza – risposte chiare e azioni concrete».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 15 feb 2024