Dopo 67 anni finalmente si abbracciano. Sono due fratelli originari di Amaroni. Paolo e Giovanni Martino si erano ritrovati quattro anni fa grazie ai social, dopo essersi persi 63 anni prima durante una fase rocambolesca della loro vita. Paolo Bongarzone è nato ad Amaroni 79 anni fa, risiede a Monza, dove ha lavorato in metalmeccanica e ha anche casa a Squillace con la moglie, del luogo.
Giovanni Martino, che ora ha 76 anni, negli anni Cinquanta venne affidato ad una famiglia statunitense ed assunse il cognome Angellone.
Un loro fratello e una loro sorella, Giuseppe e Santina, sono deceduti, mentre un’altra sorella, Elisabetta, vive ad Avellino. La storia che ha cambiato il loro percorso di vita ha avuto inizio quando circa 70 anni fa la loro mamma, Emanuela Mellace, venne ricoverata in ospedale a Napoli per un tumore.
Erano tempi di ristrettezze e mantenere una famiglia numerosa era duro, sicché i funzionari comunali di Amaroni dell’epoca consigliarono alla signora Emanuela di affidare ad una famiglia i due figli più piccoli, Giovanni Martino e Santina. I due, infatti, partirono per l’America trovando un’ottima sistemazione presso due famiglie, in nave da Napoli, senza che i familiari conoscessero la destinazione precisa.
In tempi di social e di internet, nel 2019, una nipote di Emanuela Mellace, Silia, scopre l’esistenza, in una cittadina dell’Ohio, di un Giovanni Martino, nato ad Amaroni. In America ha lavorato come contabile in un’azienda e si è fatto una famiglia; nel tempo libero realizza splendidi oggetti in vetro colorato. Silia comincia a chattare con lui, finché scopre che prima di chiamarsi Angellone il suo cognome era Bongarzone, come i suoi cugini.
Da lì i contatti si intensificano, fino a scoprire che è quel Giovanni Martino che lasciò Amaroni negli anni Cinquanta. Lo scambio di foto e documenti poi ha tolto ogni dubbio. Sempre quattro anni fa venne organizzato il collegamento video con il parente in America, con la promessa che l’anno successivo Giovanni Martino sarebbe venuto in Calabria per incontrare i parenti dal vivo.
Ma il Covid ha bloccato anche questo; l’incontro tra i due fratelli ritrovati, comunque, si è potuto concretizzare in questi giorni. Giovani Martino è giunto a Squillace, nella casa di Paolo, insieme alla moglie Jody, e l’abbraccio è stato veramente commovente. «Sono contento – dice in inglese, grazie alla traduzione di Alessio, nipote di Paolo – di avere ritrovato mio fratello. Mi sono sentito sollevato quando l’ho visto. In tutti questi anni ero convinto che i miei fratelli erano morti; poi, quando ho scoperto che qualcuno della mia famiglia era ancora vivo, ho fatto di tutto per venire qui. E in questo sono stato sostenuto e stimolato anche da mia moglie e dai miei figli».
Giovanni Martino, che ora ha 76 anni, negli anni Cinquanta venne affidato ad una famiglia statunitense ed assunse il cognome Angellone.
Un loro fratello e una loro sorella, Giuseppe e Santina, sono deceduti, mentre un’altra sorella, Elisabetta, vive ad Avellino. La storia che ha cambiato il loro percorso di vita ha avuto inizio quando circa 70 anni fa la loro mamma, Emanuela Mellace, venne ricoverata in ospedale a Napoli per un tumore.
Erano tempi di ristrettezze e mantenere una famiglia numerosa era duro, sicché i funzionari comunali di Amaroni dell’epoca consigliarono alla signora Emanuela di affidare ad una famiglia i due figli più piccoli, Giovanni Martino e Santina. I due, infatti, partirono per l’America trovando un’ottima sistemazione presso due famiglie, in nave da Napoli, senza che i familiari conoscessero la destinazione precisa.
In tempi di social e di internet, nel 2019, una nipote di Emanuela Mellace, Silia, scopre l’esistenza, in una cittadina dell’Ohio, di un Giovanni Martino, nato ad Amaroni. In America ha lavorato come contabile in un’azienda e si è fatto una famiglia; nel tempo libero realizza splendidi oggetti in vetro colorato. Silia comincia a chattare con lui, finché scopre che prima di chiamarsi Angellone il suo cognome era Bongarzone, come i suoi cugini.
Da lì i contatti si intensificano, fino a scoprire che è quel Giovanni Martino che lasciò Amaroni negli anni Cinquanta. Lo scambio di foto e documenti poi ha tolto ogni dubbio. Sempre quattro anni fa venne organizzato il collegamento video con il parente in America, con la promessa che l’anno successivo Giovanni Martino sarebbe venuto in Calabria per incontrare i parenti dal vivo.
Ma il Covid ha bloccato anche questo; l’incontro tra i due fratelli ritrovati, comunque, si è potuto concretizzare in questi giorni. Giovani Martino è giunto a Squillace, nella casa di Paolo, insieme alla moglie Jody, e l’abbraccio è stato veramente commovente. «Sono contento – dice in inglese, grazie alla traduzione di Alessio, nipote di Paolo – di avere ritrovato mio fratello. Mi sono sentito sollevato quando l’ho visto. In tutti questi anni ero convinto che i miei fratelli erano morti; poi, quando ho scoperto che qualcuno della mia famiglia era ancora vivo, ho fatto di tutto per venire qui. E in questo sono stato sostenuto e stimolato anche da mia moglie e dai miei figli».
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 31 ottobre 2023