Torna a tenere banco a Squillace il dibattito sull’eolico. Ad aprire le danze la consigliera comunale di opposizione Anna Maria Mungo, la quale ha potuto constatare «con enorme preoccupazione l’erosione di terreni in agro di Girifalco, Borgia e Squillace ad opera del costruendo parco eolico». Per la consigliera si tratta di «terreni a vocazione agricola, oggi deturpati da questi “ecomostri” del tutto incompatibili con l’ambiente naturale circostante.
Mi auguro vivamente una mobilitazione da parte di tutti i sindaci e dei cittadini del comprensorio affinché si sollevi una corale protesta contro questo scempio». Sull’argomento interviene anche il sindaco di Squillace Pasquale Muccari che si è sentito chiamare in causa dalla sua oppositrice in consiglio comunale. E sostiene che è «inopportuna la nota della consigliera comunale Mungo in riferimento all’eolico». «Sa bene la consigliera Mungo – aggiunge Muccari – che io già nel lontano 2012, quando lei non ricopriva cariche pubbliche, ho dato vita ad una manifestazione di popolo contro l’eolico. Non solo. C’è un regolamento comunale contro l’eolico e ho atto ricorso al Tar contro una multinazionale. Nel 2018 è stato riproposto ricorso al Consiglio di Stato e l’amministrazione comunale è stata sempre soccombente. Queste opere, infatti, vanno in deroga a tutto e purtroppo la Regione Calabria manca di un piano energetico regionale.
Pertanto, la consigliera Mungo proponesse alla sua parte politica di presentare interrogazioni o proposte di legge o comunque di far venire a Squillace la sottosegretaria Wanda Ferro a guidare il popolo in una manifestazione contro l’eolico. Sorprende poi la sensibilità della Mungo, essendo stata in passato simpatizzante del M5s, quindi favorevole all’eolico». Proprio in questi giorni il Consiglio di Stato ha pubblicato la sentenza con cui ha respinto il ricorso del Comune di Squillace contro la sentenza del Tar Calabria che aveva accolto il ricorso proposto da un’impresa che chiedeva l’annullamento del provvedimento dell’ufficio tecnico comunale di Squillace di diffida a non intraprendere l’attività di costruzione ed esercizio di un impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica sito nello stesso comune.
Il provvedimento del Comune aveva diffidato la ditta a non intraprendere, nel territorio comunale, i lavori di realizzazione del parco eolico composto da quattro aerogeneratori in località “Mandrelle”. Ciascuno di tali aerogeneratori era stato oggetto di una distinta dichiarazione di inizio attività, seguendo la procedura abilitativa semplificata. Il ricorso alla sentenza del Tar era stato, invece, proposto dal commissario in carica al Comune. Il Consiglio di Stato, però, in sede giurisdizionale, pronunciandosi definitivamente sull’appello, lo ha rigettato e ha condannato il Comune alla rifusione delle spese di giudizio.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 8 ottobre 2023