Diserbo e pulizia dei ruderi del monastero di Santa Chiara. Una lodevole attività messa in campo dagli ospiti del centro di accoglienza “Catanzaro Minori”, con sede a Squillace, la struttura gestita dalla Fondazione Città Solidale.
Dopo aver concordato con il sindaco Pasquale Muccari e il parroco della città don Enzo Iezzi le attività da svolgere, i minori del centro hanno fortemente voluto effettuare tale iniziativa ambientale per dare un tangibile contributo al territorio che li ospita orma da molti anni. Un’attività che nasce sulla scia della circolare che il Ministero dell’Interno ha emanato nel 2014 e che invitava i territori nel programmare, nei progetti e percorsi di inclusione, anche tali azioni di cittadinanza attiva.
Gli operatori della struttura e gli stessi minori hanno ritenuto, pertanto, meritevole di attenzione dare un segno tangibile di far parte di una comunità ospitante e accogliente per costruire sempre di più una città solidale. La struttura di Squillace, che è ubicata nei pressi della basilica cattedrale, ospita diversi minori stranieri non accompagnati.
I servizi svolti riguardano la pronta accoglienza ai minori stranieri e il supporto per la regolarizzazione della loro posizione sul territorio italiano, garantendo loro un clima familiare e un contesto protetto, nel quale possono trovare opportunità per un avviamento alla autonomia personale”.
All’interno della casa d’accoglienza, per favorire l’instaurarsi di un clima il più possibile familiare, si incoraggiano gli ospiti ad autogestire sia i propri spazi che quelli condivisi. Si prevede sempre il monitoraggio da parte degli operatori che stimolano e accompagnano l’ospite anche nella cura della propria persona e degli ambienti comuni e condivisi.
Il periodo di permanenza nella struttura può essere considerato dalle persone ospiti come un tempo utile per l’individuazione di percorsi di vita alternativi e finalizzati al raggiungimento dell’autonomia personale, da realizzare con il supporto della struttura e dei servizi sociali territoriali. Dall’avvio del progetto sono stati accolti centinaia di ragazzi stranieri, provenienti dall’Africa e dall’Asia.
Per i ragazzi sono previsti percorsi individualizzati di alfabetizzazione per la lingua italiana, bilanciamento di competenze per la formazione professionale e il supporto all’inserimento lavorativo, mediazione linguistica e culturale, sostegno nel reperimento di sistemazioni alloggiative una volta terminato il periodo di accoglienza.Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 20 luglio 2023