Rinvio all’8 settembre, per ulteriori accertamenti. Questa la decisione del Gup presso il Tribunale di Catanzaro Gabriella Pede nell’udienza preliminare, svoltasi ieri, sull’inchiesta istruita dal pubblico ministero Graziella Viscomi che vede coinvolti il sindaco di Squillace Pasquale Muccari, alla sua seconda consiliatura consecutiva (è stato rieletto alla guida del Comune nel maggio 2019), l’assessore comunale in carica Franco Caccia, la segretaria comunale Giuseppina Ferrucci, l’ex assessore comunale Gregorio Talotta, oltre a Nicola Anania, già amministratore locale.
Le accuse, a vario titolo, sono corruzione e concussione. I difensori degli imputati, durante l’udienza, hanno sollevato alcune eccezioni relative alle intercettazioni che potrebbero influire in maniera sostanziale nell’eventuale processo. Sono due le vicende al centro dell’indagine. Una riguarda lo svolgimento di un concorso comunale per l’assunzione a tempo determinato di un funzionario dell’ufficio tecnico.
Secondo l’ipotesi accusatoria, Muccari avrebbe indotto un concorrente (un architetto poi deceduto) a rinunciare alla selezione con la promessa di conferimenti di incarico professionale, al fine di favorire Talotta, a cui poi sarebbe subentrato Caccia come assessore, così come è avvenuto effettivamente nel settembre 2017. La Ferrucci, sempre secondo l’ipotesi della Procura, avrebbe incontrato l’architetto aspirante al concorso per persuaderlo a non presentarsi al colloquio.
L’altra questione è relativa al fatto che il sindaco, nel 2015, avrebbe cercato di costringere, tramite Anania, il non gradito consigliere comunale di opposizione Ruggero Mauro a dimettersi, prospettandogli la possibilità di incorrere in un procedimento penale per aver dichiarato, al momento della convalida degli eletti in consiglio, di essere in regola con il pagamento dei tributi e quindi di non avere problemi di candidabilità, eleggibilità e compatibilità.
Il fatto nuovo registrato nell’udienza preliminare di ieri è che il Gup ha ammesso la costituzione di parte civile di Mauro, in ordine al capo di imputazione della concussione. «Sono molto soddisfatto di questo – ha dichiarato Mauro – e, avendo avuto accesso agli atti di indagine, in qualità di persona offesa, e constatato quanto acquisito dall’ufficio di Procura in merito ai fatti contestati agli imputati, sono molto fiducioso sull’esito del procedimento penale per la gravità di quanto è emerso in sede investigativa». Quindi, la giudice Pede ha disposto il rinvio di tre mesi dell’udienza: in quella occasione deciderà se accogliere la richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud 10 giu 2022