Dopo la ricognizione delle reliquie di Sant’Agazio, patrono della città e della diocesi, effettuata nei giorni scorsi dall’arcivescovo Claudio Maniago, la comunità di Squillace ha potuto rivivere nella basilica cattedrale un altro evento storico, questa volta all’insegna dell’ecumenismo.
Come accadeva mille anni fa con i sacerdoti di rito greco-bizantino, è stato rivissuto quel clima e quella spiritualità con la celebrazione dei Vespri solenni in onore di Sant’Agazio, patrono della città e della diocesi, da parte dei sacerdoti e della comunità ortodossa calabrese.
A presiedere i Vespri, celebrati con il rito ortodosso, padre Ivan Dobroțchi, della parrocchia di Catanzaro-Crotone, e il padre protosincello Iustin Avate, abate del monastero di San Giovanni Theristis di Bivongi, coadiuvati da padre Nilo da Stilo, padre Jorge (ucraino) e da tre cantori studenti in teologia venuti appositamente dalla Romania per la festa di Sant’Agazio da loro celebrata domenica scorsa.
Al solenne rito erano presenti anche un nutrito numero di fedeli romeni, ucraini e russi di fede ortodossa, oltre a fedeli cattolici del luogo insieme al parroco don Enzo Iezzi, a monsignor Giuseppe Megna e ad Enzo Caristo, professionista nel settore delle belle arti, che ha reso possibile l’evento.
Padre Ivan è il parroco della chiesa ortodossa romena di Crotone dedicata proprio a Sant’Acacio Martire (Sant’Agazio).
La diocesi ortodossa romena d’Italia comprende 181 parrocchie, fra cui quella di Crotone, e sotto la sua giurisdizione vi sono sei monasteri, fra cui il monastero greco-ortodosso di San Giovanni Theristis di Bivongi. Nella diocesi di Squillace vigeva il rito greco dal 726 fino al 1096, quando tornò al rito latino per volontà dei Normanni.
L’omaggio greco-bizantino a Sant’Agazio è stato tante volte espresso nei secoli e anche il 7 maggio 1989, voluto dal vescovo dell’epoca monsignor Antonio Cantisani e dal decano monsignor Raffaele Facciolo, con il pontificale dell’Eparca di Lungro monsignor Ercole Lupinacci, sempre nella basilica cattedrale di Squillace. Ma è la prima volta che la chiesa ortodossa, che pure venera il santo patrono Agazio, ne celebra i Vespri nella basilica squillacese.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 17 maggio 2022)