Con il termine “ostrakon” i Greci indicavano il coccio o il vaso. E il dialetto squillacese conosce bene questo termine: con la parola “stracu” si indica tuttora il coccio, simbolo della ceramica artistica locale.
Ma “Ostrakon” è anche il nome di un vino.
Un nettare speciale perché ha il sapore della solidarietà. Viene prodotto a Squillace dall’associazione Ama Calabria (auto mutuo aiuto), nata nel 2004 grazie alla sensibilità di alcuni soci fondatori, con l’obiettivo di dare una risposta concreta, in termini di assistenza socio-riabilitativa e di auto mutuo aiuto, appunto, a quanti vivono una situazione di disagio psichico e di emarginazione sociale.
Il lavoro si svolge attraverso una sana combinazione che intreccia l’aiuto formale, tecnico, sanitario e specialistico con l’esperienza, la motivazione, la spontaneità, il calore umano e il coinvolgimento personale di volontari, operatori e familiari.
Come il progetto riabilitativo “Giovani in campagna”, una esperienza di formazione al lavoro di grande successo tra i destinatari e le loro famiglie. Proprio nell’ambito di tale progetto è nata l’idea della produzione del vino “Ostrakon”. «Il progetto – spiega la presidentessa Rosa Conca – si colloca all’interno di un percorso di inclusione sociale, di socializzazione, di rapporti di convivenza con soggetti con disabilità psichiatrica e intellettiva o che comunque vivono un disagio nell’ambito della salute mentale, e con i loro familiari. Il programma prevede il coinvolgimento delle famiglie oltre che di operatori e volontari».
In questo mese saranno aperte le botti che contengono il vino della vendemmia 2021. Sono stati lavorati cinque quintali di uva raccolti dai giovani destinatari del progetti, dai loro genitori e dai volontari dell’associazione. La vendemmia, peraltro, è un contesto sano e gioioso che crea la possibilità di far incontrare persone di ogni posto, che allarga gli orizzonti e le opportunità. «Il vino – sottolinea Conca – non è solo vino, ma raccoglie emozioni, sostegno sociale e serenità. Un vino dal sapore solidale e nel tempo diventa pregiato perché esalta il gusto dei valori.
Chi acquista una nostra bottiglia non compra solo un ottimo vino, ma i proventi vengono impiegati per sostenere lo stesso progetto per gli anni a venire, visto che lo svolgiamo ininterrottamente da otto anni. Vino, dunque, come momento di solidarietà e incontro e anche come convivialità, visto che viene utilizzato anche nei nostri incontri spensierati e a tavola con le famiglie dei ragazzi».
Ama Calabria, inoltre, gestisce un banco alimentare che assiste diversi nuclei familiari disagiati e l’emporio solidale che fornisce gratuitamente abbigliamento e giocattoli per l’infanzia in difficoltà.
Di recente il sodalizio squillacese ha attivato anche un progetto sulla tessitura all’antico telaio, che sta prendendo forma attraverso l’impegno di alcune donne, sempre con l’obiettivo di favorire l’inclusione sociale e la formazione al lavoro di persone in difficoltà.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 2 marzo 2022)