C’è un altro arresto per il furto e l’incendio commessi il 17 febbraio scorso ai danni dello stabilimento balneare “Lido di Squillace. I carabinieri della Stazione di Squillace, infatti, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa degli arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della locale Procura, per i reati di furto aggravato ed incendio doloso, nei confronti di un uomo di cui gli inquirenti non hanno ritenuto di fornire le generalità.
Costui avrebbe partecipato all’incursione posta in essere ai danni della struttura turistica squillacese in qualità di complice di Andrea Romeo, il 50enne di Catanzaro già tratto in arresto nell’immediatezza dei fatti e attualmente detenuto per questa causa in carcere. Nell’interrogatorio di garanzia svoltosi lunedì scorso, per il 50enne, difeso dall’avvocato Raffaele Elio Bruno, il Pm ha confermato le accuse e il Gip del Tribunale di Catanzaro si era riservato di decidere. Martedì il suo arresto non è stato convalidato, ma la giudice Maria Cristina Flesca ha disposto ugualmente la misura cautelare in carcere.
I due sono ritenuti responsabili di avere sottratto una cassetta contenente 1000 euro in contanti e di avere appiccato il fuoco al locale del lido adibito a bar.
Secondo quanto reso noto dai carabinieri del Comando provinciale di Catanzaro, l’incendio sarebbe stato compiuto con la finalità di distruggere le telecamere di sorveglianza interne che avevano documentato la commissione del furto ed avrebbero permesso agli inquirenti di risalire alla compiuta identificazione degli autori. Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari. Il sistema di videosorveglianza installato al “Lido di Squillace”, secondo quanto si è appreso da una nota dell’avvocato del titolare, avrebbe permesso di tracciare ogni movimento e spostamento compiuto dal Romeo, il quale, dopo aver prelevato la cassetta con il denaro, si è diretto verso l’esterno del locale dove ad aspettarlo c’era il complice alla guida di un’automobile al quale avrebbe consegnato la refurtiva.
Successivamente è stato appiccato il fuoco alla zona bar cosparsa di liquido infiammabile attraverso una piccola finestra. I danni registrati dalla struttura, peraltro non ancora interamente quantificati, superano allo stato gli 80 mila euro.Salvatore Taverniti
(Gazzetta del Sud, 24 feb 2022)