Che fine ha fatto la richiesta, avanzata a settembre scorso, per sostenere le attività sportive locali?
Se lo chiede l’Asd Skylletion, associazione sportiva locale che sta disputando con una propria squadra il campionato di calcio di terza categoria e svolge attività di scuola calcio per i bambini, oltre a seguire i ragazzi del luogo nelle varie categorie calcistiche minori.
Il campo di calcio, lo storico “Palmisani”, concesso in convenzione dall’arcidiocesi, è stato ripulito e rimesso a nuovo dalla stessa associazione. Finora tutto è stato reso possibile grazie all’autotassazione e ai contributi volontari di cittadini e aziende del territorio, ma già cinque mesi fa il presidente del sodalizio Gregorio Lioi aveva scritto all’amministrazione comunale squillacese richiedendo un contributo finanziario che ancora non è arrivato.
«Crediamo che lo sport – sottolineano i dirigenti dell’associazione – sia un diritto di tutti. Qualsiasi discriminazione in merito alla nazionalità, razza, religione, orientamento politico o qualsiasi altra forma di esclusione è incompatibile con una pratica sportiva responsabile.
Partendo da questi presupposti la nostra associazione promuove lo sport come momento di educazione, di crescita, di impegno e di aggregazione sociale. Con enormi sacrifici economici siamo riusciti ad organizzare una serie di iniziative straordinarie e crediamo che queste possano dare prospettive future a sostegno dei bambini beneficiari del nostro progetto».
Secondo Lioi e i suoi collaboratori, lo sport è uno strumento educativo e formativo e spesso è anticipatore dei mutamenti sociali; ed è uno strumento di prevenzione di disagio sociale e psicofisico e di formazione della persona.
Quindi, rilevano, lo sport deve essere considerato un diritto di tutti e per tutti. A fronte, però, di persone che spendono il loro tempo regalando allo sport dilettantistico passione ed entusiasmo che ricade a cascata soprattutto sulle giovani generazioni, fa da contraltare la mancata risposta del Comune di Squillace alla loro richiesta di sostegno.
«Siamo uomini e donne – concludono – che si dannano l’anima per tenere in piedi la baracca dello sport dilettantistico, quello che coinvolge tante persone e tante famiglie nella nostra amata Squillace. Ci auguriamo vivamente che un giorno si possa risvegliare anche la sensibilità delle istituzioni locali».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 17 feb 2022)