“Squillace day: la festa delle radici e delle identità”. Si è svolta nella suggestiva piazza Vescovado, su iniziativa dell’assessorato comunale alla programmazione e turismo. Il progetto, nato lo scorso anno su un’idea dell’assessore comunale franco Caccia, è finalizzato a dare visibilità alle esperienze di vita e a favorire le relazioni e la collaborazione tra le comunità di squillacesi residenti fuori dal territorio comunale e tra queste e l’amministrazione comunale e l’intera comunità locale. Il tema di quest’anno è stato “La narrazione di una comunità creativa”.
Le conduttrici Carmela Commodaro e Mariella Trombetta, tra le canzoni proposte dal gruppo musicale locale “Dida’s”, hanno fatto raccontare ai diretti protagonisti le belle esperienze di vita comunitaria che, specie dalla fine degli anni ’60, hanno interessato il mondo del lavoro e della piccola imprenditoria, della scuola, del teatro, dello sport, delle tradizioni religiose, dell’impegno sociale e politico e della musica.
Emozionante la videointervista sui “pignatari squillacesi” (gli artisti della ceramica tradizionale locale) realizzata con il maestro artigiano Raffaele Mellace prima della sua recente scomparsa. Paolo Mercurio ha raccontato la festa in onore della Madonna della Catena, che si svolgeva un tempo nel quartiere marino; mentre Pino Fiorenza, uno dei protagonisti dell’opera, si è soffermato sull’organizzazione della rappresentazione della passione di Cristo.
E poi il grande Carnevale squillacese, nato negli anni ’70, raccontato dallo storico patron della manifestazione Ciccio Megna: un momento di sana e creativa competizione tra gruppi e rioni attraverso la quale sono cresciute intere generazioni di giovani e meno giovani. Applausi a scena aperta per le esibizioni del cantautore Tony Schito e per il piccolo musicista Giuseppe Bertolotti. Infine, la sorpresa alla maestra elementare Maria Scaturchio Zofrea, con la presenza sul palco di numerosi suoi ex alunni.
Squillace ha avuto la fortuna di avere personaggi esemplari tra le figure dei maestri di scuola elementare: attraverso la signora Zofrea è stato reso omaggio a tutti gli insegnanti del luogo. «Scopo di questi racconti – ha affermato l’assessore Caccia – non è certo quello di alimentare la nostalgia per i bei tempi andati, bensì di trasferire alla comunità, alle nuove generazioni, un insieme di saperi e di capacità, ma soprattutto di soffermare l’attenzione su qualità umane fondamentali, quali volontà e determinazione, risorse essenziali per raggiungere risultati di prestigio, specie in una società complessa come quella nei giorni nostri».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 17 agosto 2021)