Non è ancora “rifiuti free”, ma è primo in provincia di Catanzaro tra i comuni cosiddetti “ricicloni”. Il Comune di Squillace, con l’80,6% di differenziata (su dati Arpacal riferiti al 2019), guida la classifica dei comuni del Catanzarese che hanno raggiunto l’obiettivo di legge del 65% di raccolta differenziata dei rifiuti. I comuni “rifiuti free”, invece, sono quei centri dove non solo la raccolta differenziata funziona correttamente, ma dove ogni cittadino produce al massimo 75 chili di secco residuo all’anno ovvero di rifiuti indifferenziati avviati a smaltimento.
Il dossier, redatto da Legambiente Calabria, in collaborazione con l’ufficio nazionale dei comuni ricicloni di Legambiente, è stato presentato sabato nel corso dell’Ecoforum regionale sui rifiuti sul tema “L’economia circolare del futuro in Calabria: dalla teoria alla pratica”, che si è tenuto su piattaforma online e in diretta sulla pagina Facebook dell’associazione ambientalista e a cui hanno partecipato diversi relatori appartenenti al mondo istituzionale e a quello delle imprese e dell’associazionismo.
Squillace, dunque, si conferma tra quelli che hanno saputo adottare un servizio efficiente di raccolta differenziata dei rifiuti, raggiungendo la percentuale dell’80,59.
Un risultato che si spera di mantenere anche per il triennio 2020-2022. Il servizio, che attualmente viene gestito dalla ditta “Sieco”, la quale si è aggiudicata il nuovo bando di gara espletato nei mesi scorsi, riguarda la gestione dell’igiene urbana e la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani e assimilati con il sistema “porta a porta”.
È prevista anche una serie di servizi operativi e gestionali. Da parte degli amministratori locali si sostiene che l’ottima performance si deve soprattutto ai cittadini sensibili ai calendari e alle disposizioni comunali, ma anche ad un lavoro di squadra a cui hanno contribuito l’affidabilità della ditta che gestisce il servizio e gli operatori economici locali.
Dello stesso avviso la consigliera comunale di opposizione Anna Maria Mungo, la quale, però, si attende dall’amministrazione comunale «maggiori risposte in termini di monitoraggio del territorio avverso l’abbandono dei rifiuti, pulizie delle strade e altri adempimenti come da capitolato. Attendiamo un’efficiente e conveniente regolamentazione del ritiro degli ingombranti, nervo scoperto nella pianificazione e programmazione del servizio di raccolta che ha un costo per le casse comunali, da diversi anni, in favore della ditta Sieco di circa 40 mila euro mensili».
I consiglieri comunali Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, invece, sostengono che «all’impegno richiesto ai cittadini non è seguito alcun vantaggio di natura economica». Nell’ultimo piano finanziario, approvato nel settembre scorso, l’amministrazione ha previsto un aumento medio, a famiglia, di 30 euro. «È per questo – concludono Mesoraca e Zofrea – che chiediamo all’amministrazione comunale che nel prossimo piano finanziario possa prendere in considerazione la possibilità di una diminuzione della tariffa».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 17 feb 2021)