Rigetto della richiesta da parte del giudice del Tribunale di Catanzaro, Sezione Seconda Civile. Lo comunica il sindaco di Squillace Pasquale Muccari in riferimento alla causa civile di primo grado, intentata da alcuni privati cittadini di località “Poveromo-Ceraso” che chiedevano il ripristino del servizio idrico nelle loro abitazioni.
«Nel contempo – sostiene il sindaco – ho contezza che gli stessi attori hanno adito il giudice penale per interruzione di pubblico servizio. Posso pensare che in relazione a tale sentenza di diniego verrà meno anche l’accusa in sede penale».
I ricorrenti chiedevano al Tribunale di Catanzaro di ordinare al Comune di Squillace di rimettere in funzione l’elettropompa posizionata dentro il serbatoio della Sorical di proprietà comunale e ripristinare il servizio di erogazione dell’acqua potabile in favore delle unità abitative, condannando il Comune a pagare ai ricorrenti una somma di denaro per ogni violazione o inosservanza successiva all’emissione del provvedimento richiesto.
Il Comune di Squillace si è costituito chiedendo al Tribunale di dichiarare la carenza di legittimazione passiva del Comune stesso e dichiarare l’infondatezza delle pretese. Le parti ricorrenti nel luglio 2029 hanno proposto ricorso cautelare d’urgenza, deducendo che, a partire dal 18 giugno precedente, l’acqua non è più arrivata alle loro abitazioni e che, nonostante l’inoltro al Comune di Squillace di diffide e richieste di intervento per il ripristino della fornitura d’acqua, quest’ultimo non rispondeva e non provvedeva per porre fine all’interruzione della fornitura.
Il Ctu nominato nell’ambito del giudizio, chiamato a verificare se, allo stato, il servizio di erogazione dell’acqua potabile in favore delle unità abitative di proprietà dei ricorrenti fosse funzionante ha accertato che “nel corso del sopralluogo effettuato il 14 maggio è stato accertato che l’erogazione dell’acqua all’interno delle abitazioni dei ricorrenti avviene regolarmente attraverso la rete idrica comunale.
In particolare, dall’ispezione dei contatori idrici comunali di ciascuna delle due abitazioni, alimentati dalla rete comunale, oltre i quali si diramano le condotte interne a ciascun immobile, attivando l’erogazione di punti acqua ubicati all’interno delle abitazioni, è stato accertato il regolare deflusso dell’acqua e la progressione delle rilevazioni dei contatori”.
Il Comune era difeso dall’avvocato Nicola Corea. Il sindaco Muccari ha dichiarato di avere cercato di adoperarsi alla soluzione del problema mediante l’utilizzo di una elettropompa alternativa.
Carmela Commodaro