Sarà avviato quanto prima l’intervento di recupero, restauro e consolidamento della cappella di Sant’Agazio e l’adeguamento architettonico del presbiterio e dei transetti, nella cattedrale di Squillace. Una prima elaborazione del progetto venne attuata circa dieci anni fa e prevedeva solo l’adeguamento architettonico del presbiterio e dei transetti. In seguito, si è provveduto a reperire gli appoggi storici e analogici richiesti dalla Soprintendenza ed è stata elaborata una nuova progettazione.
Nel 2011 arriva una terza progettazione, richiesta dalla Soprintendenza, con soluzioni differenti dalle precedenti; nel 2014 sono state apportate modifiche con un ulteriore progetto.
Nel 2017 la progettazione è stata estesa alla cappella di Sant’Agazio, patrono della città e dell’arcidiocesi, al risanamento delle murature dell’intero palinsesto per via dell’umidità di risalita: l’arcivescovo di Catanzaro-Squillace mons. Vincenzo Bertolone ha ottenuto i pareri necessari e, condividendone i contenuti, ha inviato il progetto alla Cei per l’approvazione e il finanziamento, ottenuto quest’anno.
Progettista dell’opera è l’architetta squillacese Maria Teresa Alcaro, la quale ha annunciato di essere «davvero emozionata e soddisfatta, dopo svariati anni di attese, varianti, pazienza e impegno, nell’apprendere che finalmente gli squillacesi raggiungeranno un traguardo ambito e tanto caro con il recupero della cappella del patrono».
La stessa professionista, nell’elaborare il progetto, ha condotto un minuzioso studio storico sulla cattedrale e sul culto a Sant’Agazio, sulla base di documenti antichi. Le opere da realizzare riguardano, in particolare, l’adeguamento architettonico del presbiterio e dei transetti; il recupero, restauro e consolidamento della cappella di S. Agazio; il risanamento e consolidamento dell’intero palinsesto riguardo all’umidità di risalita capillare e le infiltrazioni piovane.
La cappella di Sant’Agazio, in particolare, versa in un grave strato di degrado dovuto principalmente a fenomeni di umidità. Il risanamento e consolidamento della cattedrale sarà operato perché in tutto il complesso architettonico sono presenti processi di distacco, scagliatura, esfoliazione e polverizzazione che hanno notevolmente indebolito gli intonaci.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud