Non si sa ancora quando e se riprenderà il servizio di trasporto scolastico a Squillace, con l’utilizzo dei due scuolabus in dotazione al Comune.
A causa dell’evolversi dell’emergenza sanitaria e in presenza di complesse norme di sicurezza sul trasporto pubblico locale, le famiglie degli alunni squillacesi sono ancora in attesa di conoscere le decisioni che il Comune intenderà assumere relativamente all’utilizzo dello scuolabus in questo delicato momento.
Qualcosa in più, invece, si sa sull’avvio della mensa scolastica. Sembra che il servizio possa riprendere nel mese di novembre. Ieri i consiglieri di opposizione del gruppo “Tuttinsieme per Squillace”, Oldani Mesoraca ed Enzo Zofrea, hanno avuto un incontro con il sindaco Pasquale Muccari e con l’assessora comunale all’istruzione Rosetta Talotta, per parlare della necessità di riaprire la mensa scolastica.
Mesoraca e Zofrea hanno rappresentato il problema che interessa decine di famiglie squillacesi, raccomandando ovviamente che il tutto avvenga nel massimo rispetto delle misure anticovid.
«A tal proposito – aggiungono – ci siamo soffermati sulle possibili soluzioni che potranno essere assunte». Il sindaco e l’assessora hanno assicurato che si adopereranno affinché il servizio possa essere ripreso nel miglior modo e con tutte le cautele del caso, subito dopo la festività del primo novembre, sia per gli alunni del centro che per quelli che frequentano le scuole di Squillace Lido.
Il servizio di mensa scolastica è limitato, comunque, ai bambini della scuola dell’infanzia, in quanto non ci sono le condizioni logistiche per l’estensione della mensa ai ragazzi della primaria.
All’inizio dell’anno scolastico si era posto il problema della riapertura delle scuole squillacesi, specie nella frazione Lido. Se a Squillace centro, infatti, non vi erano criticità in quanto la capienza e il numero delle aule garantiscono il rispetto delle prescrizioni e il distanziamento, il nodo era rappresentato dalla situazione a Squillace Lido, i cui plessi, già notevolmente deficitari strutturalmente, non rispondevano ai dettami delle direttive governative anticovid.
Si è così ovviato con il trasferimento della scuola primaria nei locali della struttura in cui è collocata la scuola dell’infanzia, che è molto ampia e, quindi, idonea allo svolgimento delle lezioni in sicurezza.
Salvatore Taverniti – Gazzetta del Sud