Ciccio Squillace ci ha lasciato.
La Calabria perde una figura prestigiosa, di forte e dignitosa personalità umana e politica, che ha vissuto da protagonista, anche della scena culturale, l’ultimo trentennio a cavallo dei due secoli.
Si spegne uno degli ultimi fari di saggezza, di altruismo senza confini, di rispetto della civiltà giuridica e politica, di amore profondo per la sua terra, le sue radici, che dalla sua amata Chiaravalle si espandevano generose su tutta la Calabria, vissuta come una grande opportunità di crescita morale e sociale.
Con Lui scompare uno degli ultimi autentici Uomini di Partito del secolo scorso. La generazione di politici che ha guidato la Calabria verso una difficile e incompiuta ricostruzione dalle macerie della guerra e dell’emarginazione.
Ciccio Squillace è stato protagonista stimato, leale e instancabile di tante battaglie alla guida della Democrazia Cristiana, dell’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e quale apprezzato Sindaco di Chiaravalle, di cui amava ogni angolo, la luce, i colori, l’aria, il paesaggio.
Negli ultimi anni, ritiratosi dall’impegno attivo istituzionale, ha messo a disposizione delle nuove generazioni il suo immenso patrimonio umano e culturale, scrivendo alcune opere, su cui presto dovrà ritornare l’impegno per riscoprirne il grande valore culturale e politico.
Aveva da poco finito di dare alle stampe il suo ultimo lavoro su Chiaravalle, di cui andava orgoglioso e che nei conversari privati amava definire come la culla privilegiata di tante figure illustri di politici e grandi professionisti, da Ceravolo a Spasari, da Pucci a Donato.
E proprio a Ernesto Pucci aveva dedicato un saggio illuminante e documentatissimo, ricostruito dall’interno di un rapporto personale di grande rispetto, affettuosità e condivisione di forti motivazioni politiche e ideologiche. La figura di Ernesto Pucci, protagonista assoluto della vita politica dagli anni 50 agli anni 80, viene delineata da Squillace con grande lucidità, razionalità e puntuale attenzione per i collegamenti tra la storia complessa della Calabria e i grandi avvenimenti della politica nazionale e rappresenta uno spaccato straordinario e originale sulla Calabria delle grandi lotte per l’emancipazione della classe contadina.
Ma un contributo sicuramente innovativo lo storico Ciccio Squillace lo diede con il volume dal titolo “Democrazia Cristiana, da Murri a Martinazzoli”, che costituisce una sintesi illuminante sul ruolo dei cattolici nella costruzione della nostra democrazia sui pilastri della giustizia e della libertà.
L’opera di Squillace è quasi unica e attualissima per la grande capacità di attraversare, con pieno dominio gli avvenimenti storici, per la lucidità dei giudizi sulle personalità passate in rassegna e rappresentate con pochi tratti molto efficaci, recuperando documenti e particolari a volte inediti anche dal punto di vista umano, che riportano all’ attualità il patrimonio ideale di un partito come la Democrazia Cristiana nella lezione di Luigi Sturzo, nel pragmatismo di Alcide De Gasperi e nella “terza fase” di Aldo Moro
Il grande merito di Squillace è la serenità e fedeltà ai fatti, rifuggendo dall’emotività degli avvenimenti e sopratutto non cedendo nè alla tentazione delle piccole vicende locali, di cui peraltro è ricca la storia di un grande partito di massa come la Democrazia Cristiana, nel suo radicamento inscindibile con i territori, le loro specificità, le loro diversità.
Nè cedendo alla nostalgia nel ricordare anche i tentativi recenti di far rinascere dalle macerie lo scudo crociato del terzo millennio. La grande saggezza e modernità dell’amico Squillace lo porta a immaginare una nuova dimensione dell’impegno dei cattolici in politica, di fronte alle nuove sfide che pone la società moderna, specie dopo Covid 19 e alle tante domande come la desertificazione sociale del Sud, il dramma della disoccupazione giovanile, che rimangono senza risposta da parte di una classe politica, in debito di rappresentatività nei confronti dei cittadini.
Ciccio Squillace apparteneva, a pieno diritto, alla generazione dei politici come Riccardo Misasi, Ernesto Pucci, Carmelo Pujia, Aldo Ferrara, Giacomo Mancini, che hanno fatto della “qualità della Politica”, la vera differenza, di grande attualità proprio oggi mentre si afferma la cultura delle non verità e si allarga pericolosamente l’influenza dei populismi.
Marcello Furriolo