Chiederanno l’intervento del prefetto di Catanzaro i consiglieri del gruppo “Squillace in movimento”, dopo la convocazione del consiglio comunale svoltosi domenica scorsa, ritenuta illegittima. Lo rende noto il consigliere Luca Occhionorelli, che con Anna Maria Mungo compone il gruppo di opposizione in consiglio e che all’inizio della seduta ha abbandonato l’aula per protesta, prima dell’inizio della trattazione dell’ordine del giorno. Non solo. Occhionorelli avrebbe pronto anche il ricorso al Tar Calabria per impugnare i provvedimenti assunti durante la stessa seduta.
«È stata rilevata – sottolinea il consigliere – l’ennesima ingiustificabile compressione dei diritti dell’assemblea consiliare e degli appartenenti alla medesima, attraverso una convocazione assolutamente in contrasto con leggi, regolamenti e consolidata giurisprudenza amministrativa. È divenuto ormai intollerabile il silenzio sistematico della segretaria comunale dinanzi a convocazioni che non garantiscono i termini liberi e pieni tra la data di notifica e il giorno e l’ora fossati per la seduta consiliare. Ha già accettato, senza riserva alcuna, una convocazione priva dei requisiti d’urgenza».
Secondo il consigliere di minoranza, risultano palesemente violati i termini di convocazione, tenuto conto che i tre giorni previsti dal regolamento comunale tra la data della convocazione e quella della seduta devono ritenersi liberi e pieni per giurisprudenza amministrativa costante. «Lo stesso Consiglio di Stato, con sentenza del 17 giugno scorso – puntualizza – ha stabilito che il termine dei giorni per la consegna ai consiglieri dell’avviso di convocazione alle adunanze è costituito da giorni liberi e interi, che devono interamente decorrere prima dello svolgimento dell’attività cui sono preordinati e tale da non comprendere né il giorno iniziale della convocazione né quello finale dell’adunanza».
Sullo stesso argomento Occhionorelli cita un dispositivo del Tar di Napoli dello scorso anno. I due consiglieri di “Squillace in Movimento”, dunque, invocheranno l’intervento del prefetto «affinché ripristini il senso democratico venuto meno a Squillace» e si riservano di adire il Tar contro l’approvazione dei punti posti all’ordine del giorno, non appena saranno pubblicate le relative delibere all’albo pretorio.
Salvatore Taverniti