La comunità di Squillace “scongela” il ricordo di uno dei suoi figli più illustri, l’ex sindaco Giuseppe Mercurio, scomparso nel febbraio 2019. E lo fa in occasione della presentazione del libro postumo “Ricordi scongelati”, avvenuta nella sala consiliare del municipio.
Il libro, pubblicato dai figli di Mercurio, descrive sessant’anni di vita vissuta a Squillace in chiave autobiografica, con interessanti risvolti socio-politici ed economici. L’incontro, moderato dalla giornalista Carmela Commodaro, è stato aperto dai del sindaco Pasquale Muccari, che ha ricordato gli edificanti confronti politici avuti con Mercurio.
«Anni indimenticabili – ha detto – in cui io e altri ci siamo formati alla sua scuola: il suo era lo studio di tutte le discipline». Il presidente della Pro loco Sandro Mauro ne ha esaltato la versatilità, in quanto sapeva fare tutto e con lui la città di Squillace era viva. Oltre all’attività politica e sindacale, Mercurio era un vero artista (ha lasciato diverse opere pittoriche) e studioso di storia locale.
Dal canto suo, l’assessore comunale al turismo Franco Caccia ha sottolineato che «è stato regalato alla città un importante libro di storia: è come se ciascuno di noi si ritrovasse nelle pagine del libro, che non è solo una semplice raccolta di racconti di vita vissuta, ma una fonte importante da cui attingere per ricerche culturali». Brani del libro sono stati letti da Francesca Carello e diversi sono stati gli interventi del pubblico per ricordare Mercurio, sulla cui figura si è poi ampiamente soffermato il docente Franco Cimino.
«Peppe (come era chiamato amichevolmente) – ha evidenziato – è stato pensatore, attivista, politico, amministratore, realista e sognatore». Facendo una lettura critica del libro, Cimino vi ha trovato tanto amore. «Non è solo una raccolta di ricordi – ha sottolineato – ma il racconto di una vita vissuta, da cui traspare tutto il suo amore per Squillace, di cui è stato sindaco dinamico e creativo; un amore che lo ha ispirato in tutte le sue poliedriche attività. Intendeva la politica come servizio costante, per gli altri. I punti forti della sua azione politica erano l’eguaglianza e la libertà. Peppe era un uomo aperto, che amava comunicare e amava la parola».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 25 feb 2023)