Nella ricorrenza della commemorazione dei defunti, l’arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, mons. Claudio Maniago, ha celebrato la messa del mattino nella cappella del cimitero di Squillace, alla presenza delle autorità locali e di numerosi fedeli.
È la sua prima celebrazione per i defunti nel cimitero squillacese. Con l’arcivescovo hanno concelebrato i sacerdoti mons. Raffaele Facciolo, mons. Giuseppe Megna, il parroco della città don Enzo Iezzi e don Francesco Pilieci.
Erano presenti il sindaco Pasquale Muccari, l’assessora Rosetta Talotta e altri amministratori locali. «Quello che riviviamo oggi – ha affermato nell’omelia l’arcivescovo Maniago, soffermandosi sul significato della giornata dedicata alla commemorazione dei defunti – è un dolore che viviamo insieme, ma è illuminato dalla fede. Il mondo contemporaneo cerca di non pensare alla morte, il più delle volte ci scherza sopra. Ma non è questa la strada, in quanto la morte è un problema importante con cui tutti dobbiamo fare i conti».
«Tutti – ha insistito il presule – abbiamo bisogno della luce particolare che viene dalla fede.
E dobbiamo ricordare la parola di Gesù: chi crede in me avrà una vita eterna. Infatti, la morte non è l’ultima parola e noi, come cristiani, non crediamo che dopo la morte tutto sia finito. Nel nostro cuore sentiamo che i nostri cari che sono morti non sono spariti, li sentiamo ancora presenti. Ed è per questo che veniamo qui. Sentiamo quasi un richiamo».
Mons. maniago, infine, ha esortato i fedeli a «vivere nell’amore, perché la morte non è l’ultima parola. La giornata che viviamo qui in questo luogo ci fa capire che chi ci ha preceduto non è sparito. Preghiamo per i nostri defunti perché crediamo che le nostre preghiere servono a loro».
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 3 nov 2022)