Con “Storie oltre frontiera”, una serie di interviste ad italiani emigrati in Svizzera, a cura di Mario Caso, giovane professionista squillacese, anche lui andato via in terra elvetica, ha avuto inizio la terza edizione della rassegna letteraria e teatrale “Alla corte dei Borgia”, che si articolerà per tutta l’estate nel castello di Squillace.
L’iniziativa, con la direzione artistica di Salvatore Grillone, è dell’associazione “I Giardini di Hera”, che gestisce l’antico monumento squillacese, con il patrocinio del Comune. Ha dialogato con l’autore la giornalista Carmela Commodaro, mentre il cantautore Tony Schito ha eseguito una serie di brani musicali e Francesca Carello e Maria Macrì hanno letto alcuni brani del libro. Caso ha raccolto le interviste lo scorso anno, durante il dilagare del Covid, riuscendo a tessere storie di persone di diversa età, di cui alcune si sono affermate e altre ritengono di non avere raggiunto lo scopo desiderato. Un autentico confronto intergenerazionale che getta una nuova luce sulla storia dell’emigrazione italiana e calabrese in Svizzera. «Emigrare – sostiene l’autore – soprattutto a partire dagli anni Duemila significa compiere una scelta molto più razionale riguardo al passato».
E le quindici storie raccontate, oltre all’esperienza personale dell’autore, rivelano che occorre non stare fermi, bisogna muoversi verso l’efficienza perché il futuro ha già avuto inizio. «Grazie alle esperienze elvetiche rilevate – aggiunge Mario Caso – è possibile confermare che viva è l’esigenza interiore di continuare a studiare: l’apprendimento costante è una componente fondamentale. Ma la Svizzera non è l’Eldorado: tanti sono i pregi e i vantaggi, ma esistono anche i difetti».
Caso segnala, ad esempio, crisi e fallimenti di gruppi multinazionali, dovuti a lacune manageriali, e gli stessi intervistati hanno rilevato l’alto costo della vita, la discriminazione salariale nei confronti delle donne, la penuria di manodopera in alcuni settori.
Ma l’80% degli intervistati riconosce che in Svizzera la qualità della vita sia superiore a quella del proprio luogo natio. Interessante il dibattito scaturito dalla presentazione del libro, che ha registrato numerosi interventi del pubblico.
Salvatore Taverniti (Gazzetta del Sud, 8 lug 2022)