Area sottoposta a sequestro. I carabinieri forestali della stazione di Tiriolo, competenti per territorio, hanno affisso i cartelli con tale disposizione e hanno delimitato l’area adiacente al tratto di strada che dal lungomare di Squillace conduce alla vicina Copanello.
Motivo: la zona è cosparsa di rifiuti lasciati da persone ignote, probabilmente anche interrati atteso che è stato verificato l’affioramento di rifiuti dal terreno.
La vicenda ha tenuto banco la scorsa estate dopo la denuncia pubblica del consigliere regionale Arturo Bova, presidente della commissione antindrangheta, che aveva lanciato l’allarme per le condizioni di quella arteria, in pieno periodo turistico, sollecitando le istituzioni interessate a provvedere alla manutenzione.
Bova aveva interessato anche alcuni sindaci del comprensorio e contattato una ditta in possesso di attrezzatura idonea per il lavoro da farsi. Successivamente il Comune di Squillace aveva disposto la bonifica dell’area: il sindaco Pasquale Muccari era intervenuto per chiarire che la procedura era in atto e stava facendo il suo normale iter amministrativo.
In seguito, sul posto si sono recati, oltre alla polizia locale per gli accertamenti sul consistente abbandono dei rifiuti di ogni genere, gli uomini della stazione di Tiriolo dei carabinieri forestali, che hanno avviato le opportune indagini.
Sulla vicenda sono stati raccolti tutti gli elementi necessari per la segnalazione del caso alla Procura della Repubblica.
La zona è stata delimitata con il nastro ed è stata sottoposta a sequestro con il duplice scopo di preservare lo stato dei luoghi da eventuali manomissioni ed anche come azione preventiva per scongiurare ulteriori abbandoni di spazzatura.
L’attività di polizia giudiziaria, che è tuttora in corso, punta anche ad individuare eventuali responsabilità, mentre per quanto riguarda l’attività di bonifica dell’area sarà formalmente interessato il Comune di Squillace.
Salvatore Taverniti