Lo scorso anno il consiglio venne sciolto proprio per la mancata approvazione dell’assestamento del bilancio. Quest’anno, invece, nessun problema.
Il consiglio comunale di Squillace, presieduto dal sindaco Pasquale Muccari, ha approvato l’assestamento e la salvaguardia degli equilibri di bilancio di previsione 2019-2021, presieduto dal sindaco Pasquale Muccari, ha approvato l’assestamento e la salvaguardia degli equilibri di bilancio di previsione 2019-2021, con i voti favorevoli della maggioranza e l’astensione dei quattro dell’opposizione. L’assemblea ha proceduto anche all’approvazione del documento unico di programmazione 2020-2022, con il voto contrario della minoranza, e di una variazione al bilancio, in relazione ad una maggiore entrata di circa 10mila euro quale contributo erogato dal Ministero del Lavoro per la procedura di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità.
«Tutti vorremmo una Squillace più bella – ha affermato il sindaco nel dibattito – ma non abbiamo capacità di indebitamento, a causa del dissesto finanziario. Avremmo voluto destinare l’avanzo di amministrazione a investimenti, anche strutturali, ma le somme servono a pagare debiti o a impinguare capitoli di spesa per mantenere i servizi. Siamo, comunque, impegnati a evitare un nuovo dissesto con la gestione oculata delle risorse, a cantierare nuove opere come i depuratori, per l’edilizia cimiteriale e per interventi nel settore dei servizi». Per Muccari, le mancate rendicontazioni di opere realizzate nel corso degli anni rischiano di far perdere i finanziamenti.
Anche la situazione del personale risulta critica, secondo il sindaco, in quanto la dotazione organica è di sole undici unità, con cui si dovrà garantire tutta la complessa attività comunale. Analizzando i numeri del documento di programmazione, i consiglieri di minoranza Oldani Mesoraca e Vincenzo Zofrea hanno evidenziato il vuoto assoluto per sviluppo, investimenti, turismo, sport e sostegno al commercio.
Un invito a lavorare insieme su questi settori di intervento è poi giunto dall’assessore al turismo Franco Caccia. Intanto, è stato notificato al sindaco Muccari l’annunciato ricorso al Tar, proposto da cinque donne del luogo, avverso il decreto di nomina della giunta comunale, che, oltre allo stesso sindaco, è composta da tre assessori maschi e da una donna, non rispettando, dunque, le cosiddette “quote rosa”.
Il ricorso viene sostenuto anche dai gruppi di opposizione in consiglio, i cui membri, già nella seduta di insediamento del nuovo consesso, avevano definito illegittima la giunta, in quanto sarebbe stata completamente ignorata la normativa sulla rappresentanza di genere, invitando il sindaco a revocare l’atto e a procedere alla costituzione dell’esecutivo secondo legge.
Successivamente il sindaco ha pubblicato un avviso rivolto a professionisti di sesso femminile, in possesso di laurea in ingegneria, che hanno maturato esperienza amministrativa, residenti a Squillace, disponibili ad accettare la carica di assessore e nell’eventualità anche ad assumere la responsabilità di ricoprire la posizione organizzativa del settore tecnico. Atto anche questo ritenuto dalle opposizioni «inconsistente giuridicamente».
Il consiglio comunale di Squillace, presieduto dal sindaco Pasquale Muccari, ha approvato l’assestamento e la salvaguardia degli equilibri di bilancio di previsione 2019-2021, presieduto dal sindaco Pasquale Muccari, ha approvato l’assestamento e la salvaguardia degli equilibri di bilancio di previsione 2019-2021, con i voti favorevoli della maggioranza e l’astensione dei quattro dell’opposizione. L’assemblea ha proceduto anche all’approvazione del documento unico di programmazione 2020-2022, con il voto contrario della minoranza, e di una variazione al bilancio, in relazione ad una maggiore entrata di circa 10mila euro quale contributo erogato dal Ministero del Lavoro per la procedura di stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità.
«Tutti vorremmo una Squillace più bella – ha affermato il sindaco nel dibattito – ma non abbiamo capacità di indebitamento, a causa del dissesto finanziario. Avremmo voluto destinare l’avanzo di amministrazione a investimenti, anche strutturali, ma le somme servono a pagare debiti o a impinguare capitoli di spesa per mantenere i servizi. Siamo, comunque, impegnati a evitare un nuovo dissesto con la gestione oculata delle risorse, a cantierare nuove opere come i depuratori, per l’edilizia cimiteriale e per interventi nel settore dei servizi». Per Muccari, le mancate rendicontazioni di opere realizzate nel corso degli anni rischiano di far perdere i finanziamenti.
Anche la situazione del personale risulta critica, secondo il sindaco, in quanto la dotazione organica è di sole undici unità, con cui si dovrà garantire tutta la complessa attività comunale. Analizzando i numeri del documento di programmazione, i consiglieri di minoranza Oldani Mesoraca e Vincenzo Zofrea hanno evidenziato il vuoto assoluto per sviluppo, investimenti, turismo, sport e sostegno al commercio.
Un invito a lavorare insieme su questi settori di intervento è poi giunto dall’assessore al turismo Franco Caccia. Intanto, è stato notificato al sindaco Muccari l’annunciato ricorso al Tar, proposto da cinque donne del luogo, avverso il decreto di nomina della giunta comunale, che, oltre allo stesso sindaco, è composta da tre assessori maschi e da una donna, non rispettando, dunque, le cosiddette “quote rosa”.
Il ricorso viene sostenuto anche dai gruppi di opposizione in consiglio, i cui membri, già nella seduta di insediamento del nuovo consesso, avevano definito illegittima la giunta, in quanto sarebbe stata completamente ignorata la normativa sulla rappresentanza di genere, invitando il sindaco a revocare l’atto e a procedere alla costituzione dell’esecutivo secondo legge.
Successivamente il sindaco ha pubblicato un avviso rivolto a professionisti di sesso femminile, in possesso di laurea in ingegneria, che hanno maturato esperienza amministrativa, residenti a Squillace, disponibili ad accettare la carica di assessore e nell’eventualità anche ad assumere la responsabilità di ricoprire la posizione organizzativa del settore tecnico. Atto anche questo ritenuto dalle opposizioni «inconsistente giuridicamente».
Salvatore Taverniti