È stato notificato al sindaco di Squillace Pasquale Muccari l’annunciato ricorso al Tar, proposto da cinque donne del luogo, avverso il decreto di nomina della giunta comunale, che, oltre allo stesso sindaco, è composta da tre assessori maschi e da una donna, non rispettando, dunque, secondo i ricorrenti, le cosiddette “quote rosa”. L’esecutivo è composto dal vicesindaco Stefano Carabetta, Rosetta Talotta, Franco Caccia e Gregorio Talotta, i primi tre eletti con la lista “CivitaSquillace” che ha vinto le elezioni comunali del 26 maggio, mentre Gregorio Talotta è stato nominato componente esterno. Prima firmataria del ricorso al Tar è Anna Maria Mungo, candidata a sindaco con “Squillace in movimento” e che attualmente guida lo stesso gruppo consiliare di minoranza.
«Il ricorso – afferma Mungo – è sostenuto da entrambi i gruppi di opposizione. Insieme ad altre quattro donne coraggiose abbiamo deciso di esporci in prima persona come ricorrenti. Prima di arrivare a proporre il ricorso abbiamo dato tutto il tempo al sindaco affinché correggesse il tiro e rimodulasse la giunta, nominando una donna assessore come è giusto che sia. Invece no. Più volte ho chiesto al sindaco di rimediare e la risposta è stata sempre negativa».
La Mungo dice di «battersi per tutte le donne di Squillace, per contrastare forme di maschilismo camuffate da esigenze politiche o da ragioni tecniche.
Abbiamo conquistato a fatica leggi in nostro favore; le donne in passato hanno perso molto di più di una poltrona per ottenere le opportunità che oggi ci vengono garantite. Io non mollo». «Abbiamo deciso di rivolgerci ad un organo terzo – conclude – consapevoli che il giudice può accogliere o rigettare il ricorso; abbiamo intrapreso una strada legale e legittima, per ripristinare ciò che riteniamo sia stato leso. Abbiamo deciso di rivolgerci alla giustizia e aspettiamo con rispetto il responso, con una condotta integerrima».
I consiglieri di minoranza, compreso il gruppo “Tuttinsieme per Squillace”, guidato da Oldani Mesoraca, già all’atto dell’insediamento, hanno definito illegittima la giunta, in quanto sarebbe stata completamente ignorata la normativa sulla rappresentanza di genere, invitando il sindaco a revocare l’atto e a procedere alla costituzione della giunta secondo legge.
Successivamente il sindaco ha pubblicato un avviso rivolto a professionisti di sesso femminile, in possesso di laurea in ingegneria, che hanno maturato esperienza amministrativa, residenti a Squillace, disponibili ad accettare la carica di assessore e nell’eventualità anche ad assumere la responsabilità di ricoprire la posizione organizzativa del settore tecnico. Atto anche questo ritenuto dalle opposizioni «inconsistente giuridicamente e irriverente verso gli ordini degli architetti e dei geometri, ritenuti in sostanza inidonei a ricoprire una posizione organizzativa all’interno di un ufficio tecnico».
«Il ricorso – afferma Mungo – è sostenuto da entrambi i gruppi di opposizione. Insieme ad altre quattro donne coraggiose abbiamo deciso di esporci in prima persona come ricorrenti. Prima di arrivare a proporre il ricorso abbiamo dato tutto il tempo al sindaco affinché correggesse il tiro e rimodulasse la giunta, nominando una donna assessore come è giusto che sia. Invece no. Più volte ho chiesto al sindaco di rimediare e la risposta è stata sempre negativa».
La Mungo dice di «battersi per tutte le donne di Squillace, per contrastare forme di maschilismo camuffate da esigenze politiche o da ragioni tecniche.
Abbiamo conquistato a fatica leggi in nostro favore; le donne in passato hanno perso molto di più di una poltrona per ottenere le opportunità che oggi ci vengono garantite. Io non mollo». «Abbiamo deciso di rivolgerci ad un organo terzo – conclude – consapevoli che il giudice può accogliere o rigettare il ricorso; abbiamo intrapreso una strada legale e legittima, per ripristinare ciò che riteniamo sia stato leso. Abbiamo deciso di rivolgerci alla giustizia e aspettiamo con rispetto il responso, con una condotta integerrima».
I consiglieri di minoranza, compreso il gruppo “Tuttinsieme per Squillace”, guidato da Oldani Mesoraca, già all’atto dell’insediamento, hanno definito illegittima la giunta, in quanto sarebbe stata completamente ignorata la normativa sulla rappresentanza di genere, invitando il sindaco a revocare l’atto e a procedere alla costituzione della giunta secondo legge.
Successivamente il sindaco ha pubblicato un avviso rivolto a professionisti di sesso femminile, in possesso di laurea in ingegneria, che hanno maturato esperienza amministrativa, residenti a Squillace, disponibili ad accettare la carica di assessore e nell’eventualità anche ad assumere la responsabilità di ricoprire la posizione organizzativa del settore tecnico. Atto anche questo ritenuto dalle opposizioni «inconsistente giuridicamente e irriverente verso gli ordini degli architetti e dei geometri, ritenuti in sostanza inidonei a ricoprire una posizione organizzativa all’interno di un ufficio tecnico».
Salvatore Taverniti