Il primo giorno di maggio, in diversi Paesi del mondo e in Italia si celebra la festa del lavoro. A Squillace si celebra anche la festa del lavoro cristiano e si svolge il tradizionale pellegrinaggio al santuario della Madonna del Ponte. La festa culmina con una solenne celebrazione eucaristica presieduta dal rettore del santuario, canonico Pietro Emidio Commodaro.
Mercoledì scorso, nel primo giorno del mese mariano, nel piazzale del santuario e nella zona adiacente si è svolta la tradizionale processione della statua della Madonna con la preghiera corale da parte dei pellegrini e, nel pomeriggio, è stata celebrata una messa per gli ammalati. Nel corso dell’omelia, don Emidio ha invocato alla Madre di Dio grazia e benedizione per ogni lavoratore.
Un’altra festa in onore della Madonna del Ponte si tiene la prima domenica di agosto, arricchita da un triduo di preparazione e dalla benedizione delle automobili. Pochi giorni fa, intanto, è arrivata per il santuario squillacese la bella notizia dello stanziamento della somma di 300mila euro da parte del Ministero per i beni e le attività culturali, finalizzata al miglioramento sismico e al restauro dell’edificio.
La Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici dell’epoca, ora Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Calabria, infatti, aveva incluso nei programmi di finanziamento il consolidamento e il restauro del santuario. Quello dedicato alla Madonna del Ponte è un importante edificio religioso, venerato luogo di culto e frequentato da numerosi fedeli, la cui costruzione ha subìto le usure del tempo e necessita, dunque, di urgenti interventi manutentivi. Il manto di copertura, infatti, appare visibilmente ammalorato e incurvato. Il santuario della Madonna del Ponte sorse intorno all’anno 1000 come eremo bizantino e il titolo è dovuto alla sua vicinanza al ponte sul fiume Alessi.
L’origine è da collegarsi alla presenza dei monaci basiliani, fuggiti dall’Oriente per scampare alla furia iconoclasta. La chiesa fu costruita nel 1754 intorno alla facciata di un vecchio muro su cui un ignoto pittore aveva dipinto l’immagine della Vergine. Il dipinto rappresenta la Madonna che allatta il Bambino, un’immagine tipica dell’iconografia bizantina; in basso sono dipinte anime in pena tra le fiamme, su cui sembra scendere un rivolo di latte dal seno della Vergine, che la manina di Gesù addita dolcemente come refrigerio alle anime purganti: da qui il titolo di Madonna del Rinfresco.
A tale immagine è legato anche uno straordinario racconto. Come narra padre Giovanni Fiore da Cropani, una donna di Cardinale, invasa dagli spiriti maligni che non volevano abbandonarla nonostante i vari esorcismi, passando vicino al santuario, il 5 maggio 1723, cadde a terra tramortita, contorcendosi terribilmente.
Dopo un po’ si dichiarò guarita per grazia ricevuta dalla Madonna dipinta sul muro e indicò tra i rovi la bella immagine della Vergine col Bambino. Secondo la tradizione popolare, il titolo “del Rinfresco” deriverebbe dal fatto che l’eremita del santuario offriva l’acqua ai passanti. La chiesa è stata elevata a santuario dall’arcivescovo Armando Fares, con decreto del 1° aprile 1978. Il fabbricato è stato restaurato e ristrutturato grazie all’iniziativa del defunto rettore del santuario, don Domenico Cirillo.
Salvatore Taverniti