Chiarimenti sul piano economico finanziario 2019 per la tassa rifiuti (Tari). Li chiede al commissario prefettizio il movimento “CivitaSquillace”, capitanato dall’ex sindaco Pasquale Muccari, che si ricandida alle comunali di maggio. Dopo l’approvazione, con i poteri del consiglio comunale, da parte del commissario Giuseppe Belpanno della delibera con cui è stato licenziato il piano Tari 2019, che rappresenta l’indispensabile base di riferimento per la determinazione del tributo sui rifiuti a carico dei cittadini, gli esponenti di “CivitaSquillace” fanno notare come «il calcolo della tariffa si articoli su un sistema complesso di regole, metodologie e prescrizioni, per cui si chiedono precisazioni, non reperibili dagli atti pubblicati, relative ai “costi comuni diversi” e al costo per il servizio di raccolta dei rifiuti».
«Tra i costi comuni diversi – sostengono – è stato conteggiato a detrazione l’importo di circa 110mila euro: un’operazione che ha generato una riduzione della tariffa fissa, in favore di tutti, quindi senza distinzione alcuna tra utenza domestica e utenza non domestica e senza cura per talune fattispecie tutelate da disposizioni di legge, perché diversa è la loro incidenza sul piano Tari».
I 110mila euro utilizzati per la riduzione parziale della tariffa di quest’anno rappresentano economie realizzate nei precedenti esercizi, in particolare riferite ai piani 2014, 2015 e 2016. “CivitaSquillace”, inoltre, chiede al commissario di «precisare qual è il costo del servizio di raccolta dei rifiuti previsto nel piano Tari 2019 e quanto si prevede di corrispondere alla ditta che si occupa della raccolta dei rifiuti».
Salvatore Taverniti