«I finanziamenti ci sono, ma a volte non ci sono le domande». È l’allarme-appello lanciato da Marziale Battaglia, presidente del Gal “Serre Calabresi”, nel corso del convegno su “Agricoltura e innovazione”, svoltosi a Squillace, in contrada “Fiasco Baldaya”, su iniziativa dell’associazione “Progetto Impegno Sociale”, con i “Borghi della salute” e il supporto degli esperti del “Gal”.
Conoscere e utilizzare i finanziamenti e le opportunità in atto, al fine di ampliare le aziende agricole esistenti e sostenere nuove imprese promosse da giovani è stato l’obiettivo dell’iniziativa, che ha visto la partecipazione di diversi giovani interessati. «Sono a disposizione diversi bandi e, quindi, i finanziamenti – ha rilevato Battaglia – non solo per le imprese esistenti, ma anche per le start up.
Ed è importante mettersi insieme, fare unione tra imprenditori agricoli, per avviare le microfiliere, ai fini della produzione, trasformazione, commercializzazione e vendita dei prodotti». Il sociologo Franco Caccia ha evidenziato che mentre in Calabria continua a crescere la disoccupazione, in agricoltura il dato è in controtendenza. «Occorre sfruttare – ha aggiunto – le risorse per investire in questo settore, che può creare molte opportunità di occupazione specie per i giovani imprenditori».
Per Giovanni Cirillo, dirigente Coldiretti, dopo aver fatto cenno all’iniziativa “Oscar Green” con cui si punta a valorizzare il lavoro dei giovani in agricoltura, ha insistito sul fatto che «le risorse vengono ben utilizzate se spese per rendere moderna l’agricoltura e difendere il “made in Italy”: occorre valorizzare il prodotto del posto per promuovere contemporaneamente il proprio territorio».
Il direttore del “Gal”, Gregorio Muzzì, ha poi illustrato nel dettaglio i bandi pubblicati nell’ambito del piano di azione locale “Spes: Strategie per (re)stare”, finanziato dalla Regione Calabria con il Psr 2014-2020. «Ci sono 3,6 milioni di euro – ha reso noto – per la concessione di contributi per il miglioramento, la trasformazione e la commercializzazione delle produzioni agro-alimentari tipiche del territorio (microfiliere), la diversificazione delle attività agricole (agriturismo, ospitalità rurale, fattorie didattiche e sociali) e la creazione di imprese innovative (start up). Sono opportunità da cogliere subito».
Infine, Giuseppe Pipicelli, segretario generale della rete dei “Borghi della Salute”, ha lanciato l’idea di valorizzare un prodotto molto presente sul territorio squillacese, il fico d’India, «che può essere sfruttato sul piano gastronomico e cosmetico». «Valorizzare i borghi – ha poi affermato – significa mettere insieme gastronomia, sana alimentazione, corretta attività fisica, riequilibrio delle emozioni e pulizia dell’ambiente».
Salvatore Taverniti