«La nostra amata Squillace soffre e nessuno osa parlare». È uno sfogo amaro quello dell’ex sindaco Pasquale Muccari, il quale, a distanza di poche settimane dalle elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, che lo vedranno nuovamente in lizza, interviene su una serie di criticità che si registrano sul territorio.
L’attività ordinaria del Comune, dallo scorso mese di settembre, viene gestita da un commissario prefettizio, dopo la fine anticipata della legislatura per la mancata approvazione dell’assestamento del bilancio.
«Da più di un mese – è l’incipit della lista delle “cose che non vanno” – lo scuolabus che porta a scuola i bambini della frazione “Fiasco Baldaya” è fermo per guasti. Il commissario non hai i soldi per ripararlo? Molte vie della nostra città sono al buio.
I guasti sulla rete idrica non si contano. Piazza Castello sembra una piazza di Kabul. Perché non si interviene per riparare quanto necessario?».
Secondo Muccari, «i paladini che fino a qualche mese fa puntavano il dito contro la mia amministrazione non ci sono più: il loro silenzio odierno mi porta a giudicarli come opportunisti politici, meri detrattori che non hanno minimamente a cuore il bene della nostra città e che hanno perseguito unicamente l’obiettivo di destituire, con strumenti illegittimi, il consesso democraticamente eletto nel 2014».
L’ex primo cittadino invita poi la gente «a valutare obiettivamente che al silenzio dei servi della gleba fa da contraltare solo la mia voce di protesta, perché io amo Squillace e non posso tollerare che, mentre da un lato il potere imposto trascuri la difesa in giudizi importanti per il futuro della nostra città ed abbia urgenza di prorogare convenzioni di lottizzazioni ormai stantie ed obsolete, dall’altro lato trascuri di curare quanto meno l’ordinaria amministrazione».
«Cosa aspetta il commissario – conclude Muccari – a dire che la situazione finanziaria è drammatica e ad ammettere che solo le acrobazie della mia amministrazione potevano garantire almeno l’ordinario? Tra qualche giorno scadrà il termine per l’approvazione del bilancio di previsione per il 2019. Sono curioso di vedere se il commissario, così come ha promesso, sarà capace di restituire ai cittadini le economie della gestione dei rifiuti solidi urbani da me accantonate».
Salvatore Taverniti