Dopo il differimento della seduta del consiglio comunale di Squillace che si sarebbe dovuta svolgere ieri, in prima convocazione, per approvare l’assestamento di bilancio, la minoranza consiliare ha scritto al Prefetto di Catanzaro, chiedendo chiarimenti in merito.
Soprattutto in riferimento al fatto che il presidente del consiglio comunale ha rinviato la seduta a data da destinarsi, quindi senza un termine certo, adducendo come motivo esigenze di approfondimento relative all’istruttoria inerente un debito inserito nella manovra di riequilibrio di bilancio. Il Comune di Squillace aveva fissato la riunione di consiglio, su sollecitazione di funzionari della Prefettura, per giorno 8 agosto in prima convocazione e per il 10 agosto in seconda.
I consiglieri di opposizione, dunque, intendono sapere se si tratta di un differimento legittimo. Il problema, invece, pare consistere nel fatto che la giunta presieduta dal sindaco Pasquale Muccari non abbia più la maggioranza, e solo la conta in consiglio comunale può certificare questa situazione. Intanto, nel dibattito politico interviene il circolo locale del Pd, secondo cui «l’attaccamento alla poltrona dimostrato dal sindaco Muccari sta assumendo sempre più i connotati di una farsa a danno della collettività».
Per il Pd, Muccari deve avere il coraggio di dimettersi, «prendendo atto di non avere, non solo più la maggioranza sociale in città, ma anche quella politica in consiglio comunale».
Secondo i dem squillacesi, occorre prendere atto che c’è un’intera città indignata. «Dal nostro punto di vista – concludono – è necessario un fronte ampio, democratico e popolare che sia capace di ricucire una città dilaniata da anni di lotte, urla e assenza di autentica e vera dialettica politica. Si chiuda il prima possibile questa fallimentare stagione politica per Squillace».
Salvatore Taverniti