Festeggiato a Squillace il 60. anniversario dell’associazione culturale “Domus Pacis”, fondata il 28 maggio 1958, oggi presieduta da Paolo Cristofaro. Il sodalizio, apolitico e aperto a tutti, lavora da sempre per la crescita culturale della comunità, la promozione degli studi storici sulla Calabria, la valorizzazione del territorio e del patrimonio artistico e archeologico, l’educazione al dibattito, nel rispetto della libertà di ciascuno, valore fondante del sodalizio, come ribadito anche da tutti coloro che hanno fatto parte dell’associazione in passato.
In occasione della ricorrenza ha avuto luogo un dibattito sulle attività svolte in passato, sulla storia, conservata dai membri più anziani della “Domus”, sulle possibilità per il futuro. Al dibattito ha preso parte anche il sindaco Pasquale Muccari, il parroco mons. Giuseppe Megna e il decano del capitolo cattedrale mons. Raffaele Facciolo. L’associazione ha poi inaugurato nella sua sede di via Santi Apostoli una biblioteca, intitolandola a mons. Giovanni Elli, nel centenario della sua nomina a vescovo di Squillace, “per l’amore e l’aiuto alla comunità squillacese nei difficili momenti immediatamente successivi al primo conflitto mondiale”.
Nel corso dei festeggiamenti, è stata consegnata una targa in ceramica al piccolo artista squillacese Giuseppe Bertolotti, noto per aver cantato con Ermal Meta, come incoraggiamento e augurio per il futuro; un piatto in ceramica graffita è stato consegnato ai ragazzi della band squillacese “Hey Porters”, Vincenzo Panaia, Ferdinando Polito e Nicola Leto.
Il presidente Cristofaro, insieme al sindaco, ha consegnato anche gli attestati ai ragazzi del liceo artistico di Squillace per l’impegno dimostrato nell’apertura e gestione, insieme ai docenti, dell’antica bottega dei Conca, durante la manifestazione nazionale per la ceramica nei giorni scorsi. Quattro piccole targhette in ceramica, infine, sono state consegnate ai quattro ragazzi del direttivo che più si sono impegnati nelle recenti attività: Giuseppe Abbruzzo, Maria Rosa Commodaro, Riccardo Spanò e Davide Samà.
Salvatore Taverniti