Una delegazione del circolo Pd di Squillace, accompagnata dal consigliere provinciale Riccardo Bruno, ha avuto un incontro con il commissario regionale dell’Aterp (azienda territoriale edilizia residenziale pubblica), Ambrogio Mascherpa, e con l’ingegnere Giuseppe Barone, della stessa azienda, per l’ancora irrisolto problema del muro pericolante prospiciente le case popolari di viale Fuori le Porte, che, da due anni, rappresenta un pericolo per i cittadini assegnatari di quelle abitazioni.
Il commissario ha messo in evidenza che la procedura della realizzazione del muro ha subito un rallentamento in seguito ad una variante progettuale resasi necessaria dopo approfondite verifiche. Nella prima proposta progettuale era prevista la demolizione di parte del muro con la realizzazione di un terrazzamento che andava a deturpare o danneggiare il sovrastante orto botanico, mentre la seconda e definitiva proposta prevede la demolizione e la ricostruzione del muro esistente.
Il progetto definitivo ha comportato un impegno ulteriore di risorse economiche, rispetto a quelle già impegnate, e anche uno slittamento dei tempi di esecuzione dell’opera. Il consigliere provinciale Riccardo Bruno, nel corso dell’incontro, ha ringraziato il commissario e i tecnici per l’impegno e la disponibilità dimostrata, che hanno come obiettivo quello di poter dare risposte alle esigenze di questo territorio.
Il segretario del Zofrea si è detto soddisfatto dopo le rassicurazioni da parte dei tecnici Aterp sull’avvio dei lavori che avranno inizio in primavera. Per l’intervento è disponibile un finanziamento di 110 mila euro del Dipartimento “Lavori pubblici” della Regione e un progetto esecutivo dell’Aterp. A causa della situazione di pericolo del muro era stata emessa un’ordinanza di sgombero delle famiglie che abitano negli alloggi adiacenti.
Si tratta di cinque appartamenti, che fanno parte di uno dei due fabbricati che all’inizio degli anni Ottanta furono edificati per essere assegnati a famiglie di agricoltori. A causa dell’aggravamento complessivo della situazione strutturale, il muro di contenimento posto sulla parte retrostante il fabbricato “B” minaccia di crollare.
Il muro in cemento sostiene una parte di terreno comunale dove insiste il giardino botanico e la zona circostante la “Torretta”. Le cinque famiglie interessate hanno sempre espresso la loro preoccupazione, chiedendo alle autorità comunali una soluzione immediata.
Negli ultimi mesi, la spinta idraulica del grosso muro ha danneggiato anche il terreno e la fogna proprio vicino alle case popolari. Il progetto in atto dovrà tenere conto anche di questi interventi.
Salvatore Taverniti