Grigio. Questo è il colore predominante tra i tornanti della strada provinciale che dal santuario della Madonna del Ponte conduce al centro storico di Squillace.
Il grigio della cenere ha sostituito lo spettacolo di colori che le piante di fico d’India regalavano ai costoni su cui si inerpica la strada. Un vasto incendio ha completamente distrutto le piante che, specie in questo periodo, erano strapiene di fichi d’India e che costituivano una tappa obbligata per tanti improvvisati raccoglitori dello spinoso frutto.
Il fico d’India, frutto tipicamente mediterraneo, resistente alla siccità e a terreni impervi, un po’ snobbato dai palati raffinati, infatti, diventa protagonista in questo periodo delle tavole dei calabresi. Sulla provinciale 53 “Madonna del Ponte” non si poteva non rimanere colpiti dall’abbondante presenza di colorate piante di fico d’India.
Ce n’erano con la polpa verde, gialla o rossa, e venivano raccolti quasi tutti, senza problemi, perché a portata di mano (e di canna) ai bordi della strada. L’incendio sviluppatosi a più riprese l’altra sera, poi spento dai vigili del fuoco, ha distrutto decine di piante, facendo accartocciare su se stesse le pale e bruciandone i frutti.
Un quadro triste e desolante, con un danno non indifferente per appassionati e degustatori e per il patrimonio paesaggistico e ambientale della città.
Le piante di fichi d’India che crescono sulla strada della Madonna del Ponte e intorno all’abitato di Squillace furono le “protagoniste” di un evento accaduto nel XVII secolo e tramandato fino ai giorni nostri. Si tratta del tentato assalto alla città del 14 luglio 1644 da parte dei Saraceni giunti dal mare.
Durante l’incursione, i Saraceni videro tutte le piante di fichi d’India trasformate in soldati e, impauriti, scapparono verso le loro imbarcazioni.
Salvatore Taverniti