Cara Eccellenza,
sento il bisogno di rinnovarLe per iscritto l’apprezzamento e il ringraziamento che già ieri, al termine della Messa Pontificale, Le espressi a voce, interpetrando, penso ancora in qualche misura, i sentimenti genuini e profondi della comunità cittadina e del popolo, accorso numerosissimo, nel giorno solenne e simbolico del Patrono Sant’Agazio, che suggella da secoli anche il momento unitario della comunità cittadina e diocesana.
Posso anche dirLe che le Sue forti parole, pronunziate in una Cattedrale stracolma di fedeli e devoti dell’intera Diocesi, di ferma condanna per il vertiginoso crescendo della criminalità mafiosa nel nostro territorio e quelle di giusta e autorevole solidarietà che Ella ha manifestato alle imprese vittime dei due indegni attentati e all’intera città di Squillace, incredula e indignata, sono state accolte con generale, vivo compiacimento, riconoscente e intensa adesione, che rafforza la solidale vicinanza e la preoccupata vigilanza di tutti noi.
Nelle Sue accorate e sincere parole ci siamo tutti ritrovati, soprattutto quando ci ha sollecitati a non restare soltanto sgomenti ed allibiti per i tristissimi avvenimenti che accadono purtroppo anche tra noi; quando poggiandosi sulla quarantennale Sua conoscenza della nostra gente, ci ha ribadito la proverbiale, sana ed esemplare convivenza civile che da sempre caratterizza la nostra comunità, affermando che «mai avrei immaginato che la criminalità mafiosa avrebbe toccato, in modo così vistoso e provocatorio, il lido e il territorio di Squillace», e quando ci ha spronati a reagire con risoluta consapevolezza e lucida dignità, facendo tesoro di queste nobili e antichissime nostre tradizioni civili e religiose.
Sono risuonate in me e in tanti altri concittadini, commuovendoci e incoraggiandoci, le analoghe Sue parole pronunciate nella stessa Cattedrale il 7 maggio 1992, quando benevolmente segnalava al popolo di Squillace e Diocesi che lo scrivente era per la prima volta assente dalla cerimonia perché si trovava a Roma, come Presidente della Regione e con la nuova Giunta di solidarietà regionale, per confrontarsi, in quel giorno, col Governo e le alte cariche della Repubblica per denunciare i problemi del mancato sviluppo, della galoppante disoccupazione, dell’ordine pubblico e della criminalità, che già all’epoca in Calabria erano incandescenti e ai quali bisognava porre prontamente un argine.
Posso assicurarLa che le Sue nuove e toccanti parole non cadranno nel vuoto e che mi risulta che le istituzioni locali responsabili, i partiti democratici, i sindacati e le forze sane e disponibili si stanno mobilitando per fronteggiare e fare arretrare anche questa “vergogna”, che la nostra città non merita, e per ricostruire una unità della popolazione. che recuperi presto le migliori tradizioni civili e operose della città.
Mentre non cessa la piena fiducia della gente nell’Arma dei Carabinieri, nelle Forze del’ordine, nella Magistratura e in S.E. il Prefetto dr.ssa Latella – di cui apprezziamo tutti l’impegno già dimostrato e quello che si vuole promuovere con la riunione allargata a gran numero dei Sindaci del Golfo, indetta per il prossimo giovedì 11 maggio – , si spera che vengano adottate nuove e più capillari misure di prevenzione e controllo, anche recependo ed accogliendo le tante proposte del Sindacato di Polizia (SIULP), come quella di realizzare un diffuso impianto di videosorveglianza, per il cui progetto la mia Amministrazione Comunale aveva ottenuto un finanziamento di circa 300 mila €uro, incomprensibilmente non ancora andato a buon fine.
Con tanti ossequi e cordiali saluti. Squillace, 08 Maggio 2017
Dott. Guido Rhodio
Presidente Emerito Regione Calabria
e già Sindaco di SQUILLACE CZ