Un ammasso di lamiere e di cenere. Il mare calmo fa da silente spettatore a ciò che è rimasto del “Lido Ulisse”, frequentato locale estivo situato sul lungomare “Odisseo” di Squillace. Lo stabilimento balneare è stato completamente distrutto da un incendio scoppiato nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 maggio, fra le tre e le quattro.
Le cause del rogo sono in corso di accertamento, ma non si esclude la matrice dolosa. Se così fosse, gli autori dell’atto preferiscono il numero 3. Era, infatti, la notte del 3 marzo scorso, quando un altro noto locale di Squillace Lido, il ristorante-pizzeria “La Cena di Afrodite”, venne completamente distrutto da un incendio di probabile origine dolosa. Una serie di episodi inquietanti che avvengono con sistematica periodicità in una città considerata da sempre isola felice.
Da ieri il “Lido Ulisse”, di proprietà dell’imprenditore squillacese Francesco Paonessa, di 53 anni, non esiste più: sulla spiaggia è rimasta solo la struttura in acciaio, mentre tutte le parti in legno sono andate in fumo. Quando mancano ormai pochi giorni all’inizio della stagione balneare, il danno causato all’azienda di Paonessa è incalcolabile, essendo l’attività commerciale fonte di reddito almeno per quattro famiglie squillacesi. In questi giorni erano in corso lavori di adeguamento e ristrutturazione del lido, proprio in vista dell’apertura stagionale.
Sul posto, per spegnere le fiamme, sono giunte tre squadre di vigili del fuoco, da Catanzaro e da Soverato, che hanno lavorato per diverse ore. Le indagini sull’accaduto, coordinate dal Pm della Procura di Catanzaro Vito Valerio, sono condotte dai carabinieri della Compagnia di Girifalco.
Sul luogo dell’incendio c’erano il capitano Alessio Amici, il luogotenente Antonio De Nardo, della stazione di Squillace, e i militari del nucleo radiomobile. In mattinata, sul posto si è recato anche il presidente della commissione regionale antindrangheta Arturo Bova, accompagnato dal presidente del consiglio comunale squillacese Paolo Mercurio.
«Qui non si tratta di dispettucci – ha affermato Bova – ma di azioni criminali vere e proprie. Serve una maggiore attività investigativa e di intelligence, ma anche di maggiore collaborazione da parte di cittadini e operatori economici della zona. Fatti come questi minano la già fragile economia di un intero paese; non si può rimanere inermi».L’amarezza e l’incredulità della comunità locale sono tutte nelle parole del sindaco Pasquale Muccari: «Di fronte a ciò che resta del “Lido Ulisse”, dopo il vile ed inqualificabile incendio doloso, consumato nella notte, resta la nostra rabbia, la nostra impotenza verso chi con inaudita violenza cerca la via della sopraffazione e del dominio malavitoso.
Nel mentre confidiamo nelle forze dell’ordine, nostro unico strumento a difesa della civile convivenza, esprimiamo tutta la nostra solidarietà all’amico Franco Paonessa, titolare dello stabilimento balneare, nostro concittadino serio, onesto e laborioso». Solidarietà al titolare dello stabilimento balneare esprime il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, il quale afferma che «ad essere colpito è un imprenditore operoso di questo territorio che con grande generosità, da sempre, è al servizio della sua comunità, contribuendo alla crescita economica e allo sviluppo turistico di un’area importante della nostra provincia». Bruno si dice anche preoccupato «per l’escalation di fatti criminali che continua a colpire il nostro territorio.
La criminalità organizzata alza il tiro facendo leva sulla propria forza di intimidazione. Siamo certi che le forze dell’ordine faranno chiarezza in tempi celeri sull’accaduto, ma davanti alle fiamme che divorano la struttura in legno del “Lido Ulisse”, così come è stato per il ristorante “La cena di Afrodite”, divampa la rabbia e un profondo senso di impotenza. E’ il momento che cittadini e istituzioni camminino assieme in maniera proficua contro l’arroganza criminale che cerca di soffocare con la prepotenza l’impegno, l’entusiasmo e le iniziative virtuose per la crescita della nostra regione».
Sgomento esprime anche il segretario del circolo Pd di Squillace, Enzo Zofrea, secondo il quale «l’incendio di questa notte è un ulteriore episodio delittuoso che si aggiunge agli altri atti pericolosi avvenuti di recente nella nostra città, ormai preda di bande criminali. Chiediamo al Governo nazionale, alla Regione e alla Provincia, assieme al Comune, di sostenere subito tutti gli imprenditori colpiti, contrastando non solo la criminalità, ma la rassegnazione e la paura. Il circolo Pd fa appello ai sindacati, agli imprenditori, alle associazioni culturali, civili e religiose perché subito si dispieghi una mobilitazione ampia e unitaria tale da contrastare la violenza, incoraggiare l’imprenditoria sana e meritoria, tutelare la sicurezza e la convivenza civile. In una fase così delicata bisogna aprire al contributo delle forze sane e democratiche che amano questa città per fermare il passo di questi vigliacchi».
Salvatore Taverniti