(Nella foto d’archivio sono rinonoscibili don Cirillo, Raffaele Mantella, Franco Samà, Franco Scicchitano )
Squillace (Catanzaro). Percorrendo l’antica strada che dal mare conduce alla Squillace odierna, si incontra, posto su una piccola pianura al centro di una zona ricca di ulivi e aranceti, proprio nel luogo dove i due fiumi che circondano la città si uniscono e ne formano uno solo, il Santuario della Madonna del Ponte.
E’ un’antica chiesa le cui origini risalgono al 1724. Uno dei luoghi sacri dedicati alla Vergine per eccellenza della Calabria, si racconta che proprio qui, dove è stato edificato il tempio, solo un anno prima fosse avvenuto un vero e proprio miracolo. Una donna, invasa dagli spiriti maligni che nessun esorcismo era riuscito ancora a liberare, giunta proprio in questo luogo, dopo essere caduta a terra moribonda, sarebbe stata liberata dalle oscure presenze grazie all’intercessione della Vergine Santissima. Ciò stando al racconto che la stessa avrebbe fornito ad alcuni passanti che vedendola strapazzare per terra si erano prodigati a prestarle soccorso.
La stessa avrebbe, poi, raccontato loro che nella vecchia muraglia, nascosta dietro spine e cespugli, c’era dipinta proprio la sacra effige della Madonna che le aveva concesso finalmente quella grande grazia. Ed in effetti, dopo aver ricercato dietro i cespugli, con loro grande meraviglia, i testimoni del miracolo trovarono un vecchio muro con su dipinta l’immagine della Madonna con in braccio il Bambin Gesù.
La notizia del miracolo e dell’altrettanto sensazionale ritrovamento, si diffuse per tutto il paese a tal punto che si decise di costruire una chiesa proprio in questo luogo e collocare sopra l’altare maggiore la sacra quanto miracolosa Icona, da allora in poi conosciuta come Santa Maria del Rinfresco o del Ponte.
Dietro l’altare oggi, a distanza di secoli, l’immagine appare con le stesse caratteristiche. Il 12 maggio del 1976 furono avviati i lavori di ristrutturazione ed il 17 luglio dello stesso anno fu benedetta la nuova statua della Madonna del Ponte portata, poi, in processione dal Santuario alla città di Squillace. Fu il compianto Don Domenico Cirillo, per anni parroco del Santuario, a interessarsi del suo restauro. Oggi la piccola e candida chiesa che sorge a ridosso della Strada Provinciale 53 è ancora meta di pellegrinaggi, ma soprattutto centro di vita sacramentale e di pietà popolare, così come da volontà di Don Cirillo.
A distanza di 40 anni dal restauro, proprio per ricordare quel grande evento che segnò la storia della rinascita dell’antica chiesa, nei secoli costantemente danneggiata da terremoti e alluvioni, il Comitato intitolato alla memoria di Don Domenico Cirillo (nella gallery in basso, ndr) e presieduto da Carlo Mauro ha realizzato una mostra fotografica dedicata proprio ai 40 anni dalla ricostruzione del Santuario della Madonna del Ponte.
La mostra sarà inaugurata sabato prossimo, 20 agosto, subito dopo la celebrazione della Santa Messa. Una doppia occasione, dunque, per gli squillacesi e non solo, per stringersi nella fede attraverso la devozione per Maria e, al contempo, onorare la figura dell’indimenticato padre spirituale che contribuì a riaccendere la fiammella della spiritualità in questo luogo sacro e miracoloso, tra i più suggestivi della nostra regione.
Squillace (Catanzaro). Percorrendo l’antica strada che dal mare conduce alla Squillace odierna, si incontra, posto su una piccola pianura al centro di una zona ricca di ulivi e aranceti, proprio nel luogo dove i due fiumi che circondano la città si uniscono e ne formano uno solo, il Santuario della Madonna del Ponte.
E’ un’antica chiesa le cui origini risalgono al 1724. Uno dei luoghi sacri dedicati alla Vergine per eccellenza della Calabria, si racconta che proprio qui, dove è stato edificato il tempio, solo un anno prima fosse avvenuto un vero e proprio miracolo. Una donna, invasa dagli spiriti maligni che nessun esorcismo era riuscito ancora a liberare, giunta proprio in questo luogo, dopo essere caduta a terra moribonda, sarebbe stata liberata dalle oscure presenze grazie all’intercessione della Vergine Santissima. Ciò stando al racconto che la stessa avrebbe fornito ad alcuni passanti che vedendola strapazzare per terra si erano prodigati a prestarle soccorso.
La stessa avrebbe, poi, raccontato loro che nella vecchia muraglia, nascosta dietro spine e cespugli, c’era dipinta proprio la sacra effige della Madonna che le aveva concesso finalmente quella grande grazia. Ed in effetti, dopo aver ricercato dietro i cespugli, con loro grande meraviglia, i testimoni del miracolo trovarono un vecchio muro con su dipinta l’immagine della Madonna con in braccio il Bambin Gesù.
La notizia del miracolo e dell’altrettanto sensazionale ritrovamento, si diffuse per tutto il paese a tal punto che si decise di costruire una chiesa proprio in questo luogo e collocare sopra l’altare maggiore la sacra quanto miracolosa Icona, da allora in poi conosciuta come Santa Maria del Rinfresco o del Ponte.
Dietro l’altare oggi, a distanza di secoli, l’immagine appare con le stesse caratteristiche. Il 12 maggio del 1976 furono avviati i lavori di ristrutturazione ed il 17 luglio dello stesso anno fu benedetta la nuova statua della Madonna del Ponte portata, poi, in processione dal Santuario alla città di Squillace. Fu il compianto Don Domenico Cirillo, per anni parroco del Santuario, a interessarsi del suo restauro. Oggi la piccola e candida chiesa che sorge a ridosso della Strada Provinciale 53 è ancora meta di pellegrinaggi, ma soprattutto centro di vita sacramentale e di pietà popolare, così come da volontà di Don Cirillo.
A distanza di 40 anni dal restauro, proprio per ricordare quel grande evento che segnò la storia della rinascita dell’antica chiesa, nei secoli costantemente danneggiata da terremoti e alluvioni, il Comitato intitolato alla memoria di Don Domenico Cirillo (nella gallery in basso, ndr) e presieduto da Carlo Mauro ha realizzato una mostra fotografica dedicata proprio ai 40 anni dalla ricostruzione del Santuario della Madonna del Ponte.
La mostra sarà inaugurata sabato prossimo, 20 agosto, subito dopo la celebrazione della Santa Messa. Una doppia occasione, dunque, per gli squillacesi e non solo, per stringersi nella fede attraverso la devozione per Maria e, al contempo, onorare la figura dell’indimenticato padre spirituale che contribuì a riaccendere la fiammella della spiritualità in questo luogo sacro e miracoloso, tra i più suggestivi della nostra regione.
Francesco Chindemi
17-08-2016 19:49
17-08-2016 19:49